Il fisco, questa volta, non lascerà scappare davvero nessuno, infatti crede che con questo nuovo metodo possa incastrare tutti coloro che hanno intenzione di evadere le tasse senza pagarle. E dal momento che la questione potrebbe riguardarci da vicino poiché coinvolge i social, analizziamo meglio la faccenda e scopriamo che cosa hanno pensato di fare.
Purtroppo, l’Italia, è tra i maggiori paesi d’Europa con il tasso più alto di evasori fiscali che ci sia. I dati parlano chiaro e sembrano aumentare con il passare dei mesi, segno del fatto che la situazione, anziché migliorare, peggiori di volta in volta.
Tuttavia, non dobbiamo ancora perdere le speranze: lo Stato si occupa di questo problema da molto tempo, e dal momento che non venga tralasciato per ovvi motivi viene trovata sempre una soluzione prima o poi.
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In questo caso, pare che siano riusciti a trovarla poiché hanno deciso di concentrare le proprie forze direttamente nei social network, altro luogo dove potrebbero avvenire queste truffe. Cosa hanno deciso di fare a tal proposito?
Spiegazione della nuova legge
Il Fisco è intervenuto in questo ambito in merito ad alcune analisi fatte propriamente dal Governo, il quale ha preso di mira tutte le foto fatte in luoghi importanti, come ristoranti di lusso, proprietà private e così via. Insomma, qualunque cosa abbia un grande valore per farla breve.
Quindi, non hanno escluso la possibilità che chiunque posti delle immagini del genere possa ottenere un certo guadagno non indifferente. Per farlo, però, sarà necessario seguire le istruzioni della nuova riforma dell’amministrazione fiscale prevista dal Pnrr, secondo cui dovremo chiedere l’autorizzazione al Garante della Privacy.
La legge non è propriamente una idea italiana: il governo si è ispirato al modello francese, in cui nella legge di Bilancio del 2020 ha concesso alle autorità fiscali “la facoltà di controllare la veridicità delle dichiarazioni fiscali attraverso le informazioni presenti sui social network e le piattaforme web“.
Da queste aspettative, è chiaro che d’ora in avanti dovremo fare attenzione a quello che metteremo sulle applicazioni che usiamo, come Instagram ad esempio, per evitare che il governo possa andarci contro. L’obiettivo, in sintesi, sarebbe quello di prevenire l’evasione fiscale dopo aver ottenuto il consenso, e se questa idea si rivelerà essere utile probabilmente continuerà ad evolversi con il passare del tempo, seppur alcuni siano scettici al riguardo.
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Concludiamo con una dichiarazione al riguardo, in cui viene detto questo: “Aumentando la capacità dell’Agenzia guidata da Ernesto Maria Ruffini di indagare i dati che i contribuenti disseminano nelle loro transazioni quotidiane e aggiungendovi anche le tracce lasciate sui social l’attività di controllo avrebbe una spinta decisiva“.