Ancora molti utenti non sono convinti del pieghevole. Ma forse questo può far cambiare idea. Ecco i test di longevità condotti da Samsung sui Flip 3 e Fold 3.
“Io non mi fido della qualità dei pieghevoli”. Samsung vi dimostra la realtà dei fatti.
I dubbi sugli smartphone pieghevoli crescono sempre di più. Certamente si tratta di un’idea innovativa, che si differenzia da tutto quello che il mercato dei device ci può offrire oggi. Ma proprio perché si tratta di un nuovo brevetto, le perplessità sulla qualità e l’efficienza non tardano ad arrivare. Spesso sono considerati infatti poco sicuri e troppo fragili.
Samsung sa molto bene che c’è questa grande incertezza nell’aria. Ecco perché ha recentemente pubblicato su Youtube un video che mostra come i foldable Galaxy Flip 3 e Galaxy Z Fold 3, rilasciati lo scorso agosto, possano essere aperti e chiusi fino a 200 mila volte.
Questo dato, 200 mila, riportato nella vita quotidiana significa che gli smartphone possono essere aperti e chiusi fino a 100 volte al giorno, garantendo quindi una vita di almeno 5 anni.
L’azienda coreana ha di proposito messo a dura prova i suoi dispositivi con bracci robotici, macchinari e immersioni in acqua proprio per dimostrare concretamente l’affidabilità e la durevolezza dei materiali di cui sono composti.
Il video mostra i pieghevoli sottoposti a test estremi: dalla continua apertura e chiusura, all’immersione in acqua, passando per la chiusura in camere che variano velocemente la la temperatura per testare la qualità dei componenti hardware, fino alla mano robotica che fa scorrere il pennino S-Pen sugli schermi.
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Ecco i vari test riassunti 4 punti salienti
- Il primo test prevede l’uso di una camera di simulazione ambientale, dove Samsung testa i propri dispositivi in diverse condizioni climatiche, per accertarsi che funzionino correttamente anche in ambienti molto caldi, molto freddi o molto umidi.
- Il secondo test immerge Galaxy Z Fold 3 e Z Flip 3 in acqua, per provarne l’impermeabilità.
- Il terzo test usa un braccio robotico per tracciare a ripetizione delle linee sullo schermo dei device, in modo da assicurare la resistenza del display al tocco prolungato.
- Infine, l’ultimo test è quello della chiusura dei dispositivi, che vengono aperti e chiusi da delle macchine per verificare che le loro cerniere reggano anche dopo diversi cicli di utilizzo.
La scala Mohs ci spiega la durezza