1.5X o 2X? Basta velocizzare! WhatsApp trova una soluzione. Ora messaggi vocali diventano testo!
Alcuni li odiano, altri lo ritengono un modo di comunicare alternativo e veloce, altri li usano talmente tanto da aver dimenticato le classiche chiamate. Stiamo parlando degli audio di WhatsApp, la funzione che ha reso la app di messaggistica così famosa, ma soprattutto l’ha saputa differenziare dalla concorrenza.
E gli utenti tornano a prendere posizione sulla loro velocizzazione. C’è chi pensa sia una mancanza di rispetto nei confronti del mittente, chi invece lo trova estremamente utile per risparmiare anche quei pochi secondi preziosi.
Sta di fatto che ad oggi rappresenta la comunicazione asincrona più utilizzata, altamente più utilizzata delle mail.
I vantaggi del vocale sono principalmente la comodità, la velocità, la possibilità di dire una cosa correggendosi un numero infinito di volte prima di inviare effettivamente il file, la possibilità di riascoltare quante volte vogliamo senza sembrare imbranati e avere le conversazioni sempre salvate, cosa che spesso può risultare davvero utile come prova.
I contro invece sono da ricercare nel tipo stesso di comunicazione. Da un lato avrebbe più senso fare una chiamata e sentire e rispondere in diretta alla persona che ci ha chiamati. Dall’altro, quando ascoltiamo in asincrono, rispondiamo in asincrono. Quindi magari una domanda che necessitava una risposta immediata, la riceviamo in un secondo momento. Oppure, molto semplicemente, in quel momento non possiamo riprodurre l’audio o non possiamo farci vedere con lo smartphone all’orecchio.
Ma come tutte le cose, è una funzione che andrebbe usata più che abusata.
Ma WhatsApp ha pensato ad una soluzione alternativa. L’app di messaggistica sta infatti lavorando ad un meccanismo di trascrizione automatica delle note audio per consentirne la lettura, come se fossero un blocco di testo.
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Addio audio, ben venuta trascrizione!
In un mondo che va verso la parola, il video, l’immagine, segni come le emoji, si torna a leggere.
Secondo WABetaInfo WhatsApp sta lavorando allo sviluppo di una funzione per dispositivi con sistema operativo iOS che consentirà di trasformare i messaggi vocali in messaggi di testo. Non si tratterà di una sostituzione dei vocali, ma un’alternativa scritta al loro ascolto. Quindi facoltativa, in base ai nostri gusti di fruizione dei messaggi.
I vocali non verranno più inviati ai server di Facebook e WhatsApp proprietari del servizio, ma inviati ai server Apple. Nel caso acconsentissimo all’utilizzo della funzione, WhatsApp chiederà l’autorizzazione per accedere al riconoscimento vocale del dispositivo, dopodiché si aprirà la finestra Trascrizione. Il testo verrà archiviato localmente nel database di WhatsApp.
Le trascrizioni consentiranno quindi alle persone di vedere in silenzio il contenuto di un messaggio vocale. Tutte le trascrizioni saranno contenute in un’apposita cartella creata all’interno dell’app che ti permetterà di accedervi in maniera semplice e diretta; addirittura potrai anche fare un tap su una determinata parola per far partire la registrazione esattamente da quel punto.
Come funziona?
Per utilizzare la funzione, dovremo dare l’autorizzazione per la condivisione del vocale con Apple, che si occuperà della trascrizione sfruttando l’intelligenza artificiale di Siri. Si pensa inoltre che questi «aiuteranno Apple a migliorare la sua tecnologia di riconoscimento vocale».
Ci siamo già incontrati?
Sì, questa funzione è molto simile ad altri software di trascrizione automatica messi a disposizione da Google Recorder o Otter.ai, che consentono di fare clic su una parola per saltare proprio al momento in cui viene pronunciata, in modo da verificare se è stata trascritta bene oppure no.
Un’idea simile l’abbiamo già anche su Apple Music. La app infatti ci permette di leggere il testo delle canzoni mentre le stiamo ascoltando e possiamo decidere di avanzare o regredire nell’audio cliccando semplicemente sul testo stesso della canzone.
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E la privacy?
Il futuro aggiornamento rischia di mettere in crisi i messaggi protetti da crittografia end-to-end. La trascrizione dei messaggi non avverrebbe all’interno del sistema chiuso dell’app di messaggistica istantanea. Il lavoro congiunto con Apple, infatti, prevede l’utilizzo di strumenti forniti da iOS esterni a WhatsApp.
Ad oggi le nostre conversazioni rimangono sui server di WhatsApp e possono essere “lette e ascoltate” solo da chi invia e riceve. Passando per un sistema “terzo”, la crittografia non sarebbe più valida e i nostri contenuti finirebbero altrove.
In sostanza, più persone metterebbero mani sui nostri dati e la protezione si farebbe sempre più fievole.