La salvaguardia dei minori sui social è una battaglia che soprattutto dall’anno scorso sta mettendo il carico da cento ad ogni aggiornamento. Questa volta però, Google e YouTube hanno deciso di prendere in mano la situazione, apponendo dei paletti drastici.
I minori sui social? C’è chi ancora non si rassegna al fatto che questa potrebbe essere una piaga sociale non indifferente. Altri sostengono che sia una scelta pericolosa, soprattutto visto che uno dei tanti metodi di adescamento sta proprio nel mondo online. Altri invece, credono che i social in mano ai minori, se controllati, possano solo fare del bene per le loro interazioni sociali. Ma dove possiamo mettere una via di mezzo?
Da parte dei grandi di internet, comunque, il problema non si pone: l’anno di pandemia ha fatto sì che molti social vietassero un uso costante e “integro” delle proprie applicazioni, ai minori di 18 anni, proprio per salvaguardare la loro sicurezza e per evitare grane in casi davvero gravi. ora, è il turno di due grandi del mondo online.
Il colosso dei motori di ricerca Google e la piattaforma di condivisione video YouTube che fa capo alla stessa casa madre –, per chi ancora non lo sapesse – hanno iniziato a muoversi all’unisono per dare maggiore protezione agli utenti minorenni che utilizzano i due servizi.
Come? Scopriamolo insieme.
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Google e YouTube sono tornate caricatissime in prima linea per quanto riguarda la tutela degli utenti che ancora non hanno raggiunto la maggiore età, con l’aggiunta di una serie di nuove opzioni, volte a semplificare gli interventi relativi alla privacy di tutti coloro che ancora non hanno compiuto 18 anni, oltre che ad aggiungere diverse funzioni.
Vediamo Google.
La prima novità è quella che avrà un impatto maggiore sull’esperienza di navigazione di ragazze e ragazzi: il sistema pubblicitario di Google smetterà infatti di prendere in considerazione le loro abitudini e preferenze tracciate dalle pagine visitate e dai video visualizzati; Non manderà più pop up pubblicitari basati sulle loro ricerche, a volte non idonee alla loro età, e non raccoglierà più i dati di visualizzazioni del singolo profilo. “Espanderemo le misure di sicurezza per impedire che categorie di annunci sensibili all’età vengano mostrati agli adolescenti, e bloccheremo il targeting degli annunci basato sull’età, il sesso o gli interessi per le persone sotto i 18 anni” ha dichiarato sotto questo profilo la compagnia. Come verrà quindi gestita la pubblicità? Gli unici aspetti che verranno presi in considerazione per decidere quali annunci saranno inviati ai minori di 18 anni saranno la loro età, il genere di appartenenza e il luogo dal quale si collegano online.
Per seconda, abbiamo il sistema di controllo delle immagini appartenenti ai minorenni , che debutterà “tra qualche settimana” e permetterà di rimuovere tra i risultati di ricerca tutti i link che conducono alle fotografie del minore (o del suo tutore) che ne fa richiesta. Ergo, se verrà digitato il nome di un minore nella barra di ricerca per immagini, questo non verrà trovato. Google non ha il potere di far rimuovere i materiali dai siti originali sui quali sono ospitati, ma eliminando quei collegamenti dai risultati di ricerca li rende sostanzialmente invisibili a chiunque non utilizzi un altro motore di ricerca oppure sappia esattamente dove scovarli.
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Sulla famosa piattaforma di condivisione video le maggiori novità annunciate a tutela dei minori sono essenzialmente due.
“Vogliamo aiutare i giovani a prendere decisioni consapevoli sulla loro impronta digitale e sulla privacy online, anche incoraggiandoli a scegliere intenzionalmente se rendere pubblici o meno i loro contenuti – ha spiegato la compagnia – Introdurremo una nuova norma che permette a chiunque abbia meno di 18 anni, o ai loro genitori o tutori, di richiedere la rimozione delle loro immagini dai risultati di Google Immagini”.
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