L’Agcom ha aggiornato il Piano di numerazione automatica dei canali televisivi, in vista del passaggio al digitale terrestre DVB-T2: ecco la nuova ripartizione nel dettaglio
Il progressivo switch off al digitale terrestre di seconda generazione (DVB-T2) è sempre più vicino e terminerà nel giugno 2022. Come molti sanno, il nuovo standard di trasmissione porta con sé molte novità per i telespettatori, soprattutto in termini di qualità audio e video. Naturalmente, i lati negativi non mancano: milioni di TV e apparecchi saranno da sostituire in quanto non in grado di supportare il nuovo standard e per il mercato sarà dura reggere al previsto aumento della domanda.
Ma un altro cambiamento di cui è doveroso parlare riguarda il cosiddetto “Piano LCN”, recentemente annunciato dall’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom). Esso, in breve, consiste nell’aggiornamento del Piano di numerazione automatica dei canali televisivi, ed è stato definito “in ragione dei profondi cambiamenti tecnologici e di mercato che interessano il comparto radiotelevisivo nazionale e locale nel passaggio al sistema digitale di II generazione (DVB-T2)”.
Il nuovo Piano LCN (Logical Channel Number) sarà effettivo dal 2022 e – per la gioia dei telespettatori – non è caratterizzato da particolari stravolgimenti rispetto a quello attuale. Infatti, l’Agcom spiega che il provvedimento è stato adottato “al fine di assicurare la semplicità d’uso del sistema di ordinamento automatico dei canali, nonché per garantire il rispetto delle abitudini e preferenze degli utenti”. Per questo, il nuovo Piano di numerazione “ha comunque confermato la ripartizione e la struttura degli archi di numerazione, così come consolidata nel decennio di applicazione del precedente Piano”.
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I canali, dall’1 al 999, verranno quindi suddivisi in dieci archi: il primo (dall’1 al 99) è sicuramente quello più degno di nota, in quanto dedicato alle emittenti nazionali. Più in particolare, i canali dal 10 al 19 saranno riservati alle emittenti locali di qualità, mentre quelli dal 71 al 99 alle emittenti strettamente legate al territorio. Inoltre, afferma l’Agcom, i numeri da 71 a 74 nel I arco di numerazione e da 171 a174 nel II arco sono stati riservati ai consorzi e alle intese di emittenti locali.
Con la nuova numerazione LCN del DVB-T2, il IV arco (dal canale 401 al 499) sarà invece dedicato alle pay tv, mentre il quinto ai canali nazionali diffusi in HD, 4K e 8K, come avviene tuttora. Infine, i canali del VII arco sono stati riservati ai servizi radiofonici (radio TV), mentre quelli dall’801 all’823 saranno dedicati all’informazione regionale del Servizio pubblico. La ripartizione dettagliata è visibile anche in questa sezione del sito dell’Agcom.
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“Con questo provvedimento – dichiara l’Autorità – si concludono gli interventi affidati ad Agcom dalle leggi di Bilancio 2018 e 2019 diretti a fornire un quadro di regole certo e stabile per la gestione ordinata del riassetto del sistema radiotelevisivo, destinato a concludersi entro il 30 giugno del 2022”.
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