La notizia correva in rete già da diversi giorni ma durante l’evento annuale di Facebook Connect è stato confermato il cambio nome della società
Il cambio è di quelli radicali che segna uno spartiacque tra ciò che è stato e ciò che sarà. Non più un target legato al social networking ma una proiezione verso il futuro. La conferenza annuale che scandisce il planning della società è stata quest’anno diversa da tutte le altre.
Per la prima volta abbiamo assistito ad un CEO che cambia completamente le carte in tavola. Il fondatore di Facebook, l’impero economico che tiene le redini delle principali piattaforme social ha annunciato il nuovo nome della sua azienda.
Da Facebook a Meta. Dove Meta sta per Metaverso.
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La scelta di svincolare l’azienda da un titolo che non rappresentava più nella sua interezza le sfaccettature della sua realtà è sostanziale e rappresenta un passo in avanti verso un futuro proiettato ad una nuova user experience. D’altronde poi l’app di Facebook rappresentava una importante zavorra per il titolo, essendo stata di recente oggetto di polemiche, illazioni e attacchi di ogni tipo, anche a discapito degli altri settori in cui è impiegata la società.
Il progetto è decisamente complesso, e secondo le stime dei tecnici la transizione da percezione binaria ad un mondo tridimensionale richiederà diversi anni. Si parla di non meno di una decina, necessari a costruire il sistema sognato da Mark Zuckerberg. L’idea è quella di costruire un set di spazi 3D, dove l’utente potrà muoversi con il proprio avatar.
Le immagini presentate indicano con chiarezza quale sia la direzione verso la quale si stanno investendo tempo e risorse. A veicolare questo cambiamento sarà il comparto legato ad Oculus Quest. Dovremo presto abituarci a pensare che il visore e la sua piattaforma non saranno più semplicemente legati al mondo del gaming, ma faranno da apripista alla progressiva integrazione di altri ambiti, legati allo svago in prima battuta ma anche all’implementazione del lavoro ibrido.
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Infine l’aspetto da non sottovalutare è la gestione delle parti societarie. Infatti pur diventando Meta, l’azienda mantiene al timone Zuckerberg, diversamente da quanto i maligni facevano presagire. Inoltre trasla le sue app primarie nel nuovo titolo, anche se l’utente finale non percepirà inizialmente alcuna modifica a Facebook e Messenger e a quella di messaggistica istantanea di Whatsapp.
Intanto il popolo del web si scatena. Basterà questo colpo di mano ad allontanare la burrasca che ha travolto il Big del Social, o servirà ben altro per far superare la crisi che ha visto il CEO nella posizione di prendere decisini così radicali? Sarà necessario attendere qualche tempo per saperlo.
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