Facebook e la censura, per l’ennesima volta: questa volta contro gruppi no Green Pass

Tra le tante tempeste che stanno colpendo Facebook, ce ne è una tutta italiana. Ad accanirsi contro il social network di Mark Zuckerberg stavolta sono i gruppi “no vax” e “no Green Pass”, i quali lamentano una censura ingiustificata da parte del social.

Facebook (Adobe Stock)
Facebook (Adobe Stock)

Il casus belli stavolta è stato costituito dalla cancellazione di un gruppo inneggiante al “no Green Pass”, chiamato “Io sto con i portuali Trieste”, che contava 230 mila iscritti. Immediatamente ricreato, il gruppo ha trovato il consenso di molti dei suoi vecchi iscritti, ma gli amministratori lamentano una “vergognosa censura” ingiustificata.

Secondo i gestori dei gruppi e delle pagine cancellati, la censura sarebbe non solo ingiustificata, ma anche segno di una evidente “dittatura” che i social network stanno mettendo in atto nei confronti di chi non rispetta determinate regole, ritenute opinabili. Secondo gli admin di questi gruppi, non si capisce quali “standard della comunità” sarebbero violati.

Facebook e gli standard della comunità, si fatica a capire quali siano

Green Pass (Adobe Stock)
Green Pass (Adobe Stock)

E’ vero anche che a volte è capitato, a causa degli algoritmi di Facebook che ritengono questo o quel post valido o meno, che alcuni contenuti fossero cancellati dal social perché “violano gli standard della community”.

Salvo però, ahinoi, non riuscire a capire di quali standard si parlasse nel particolare. Già, perché le risposte ai reclami effettuati su Facebook arrivano solamente da risponditori automatici e BOT, che però spesso e volentieri contengono solo risposte standard e del tutto inesplicative di quello che sia il reale problema.

Ecco allora che la cancellazione di gruppi inneggianti la libertà di non vaccinarsi, di non avere il Green Pass e via discorrendo, diventa un problema soprattutto da capire, se non da risolvere. Nello specifico, la cancellazione del gruppo “Io sto con i portuali Trieste” avrebbe di fatto limitato le attività dei “No Green Pass Trieste” che in questi giorni stavano organizzando, come si legge su “la gazzetta digitale”, un corteo nella città del Nord Italia.

I rappresentanti di questa lamentela hanno fatto anche presente che spesso vengono tolti i “Mi Piace” di comuni utenti a determinate pagine che, per puro caso forse, sono propagandiste di politiche no vax e no Green Pass. Come a dire, insomma, che anche i no vax hanno diritto di stare su Facebook o qualunque altro social network senza dover essere per forza censurati.

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E’ sicuramente vero che siamo – o dovremmo essere – in un regime di libertà di parola e di stampa, e che nessuno ha mai reso obbligatorio il vaccino anti Covid. Ed è anche vero che il buonsenso civile di ogni cittadino parla da solo rispetto a quelle che sono le migliori azioni da fare per il bene comune.

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In tutto questo, in casa Facebook probabilmente ci sono regole che “il padrone di casa” ritiene debbano essere seguite, ma questo deve voler dire per forza censura? Ai posteri l’ardua sentenza.