Dopo un lunghissimo viaggio oltremare, un telescopio è stato trasportato con successo nella destinazione a cui doveva arrivare il prima possibile. Vediamo perché.
A seguito di un viaggio di ben 9.300 km, il telescopio spaziale James Webb, o JWST, è finalmente arrivato sano e salvo in Guyana francese, oltre che pronto all’utilizzo. Era stato preparato nella Northrop Grumman negli USA, e adesso – dopo il completamento di tutte le analisi sul dispositivo – ha fatto un lungo tragitto per arrivare con successo nello spazioporto europeo.
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Ed è proprio qui che sarà integrato in un grande razzo Ariane 5 per poi essere lanciato il 18 dicembre. Fino ad ora non sapevamo nulla poiché, per problemi di sicurezza legati alla pirateria navale, non si poteva parlare del progetto, ma adesso che è al sicuro non ci saranno più segreti per chiunque ne volesse sapere di più al riguardo.
È partito inizialmente dalla California il 26 settembre a bordo della grande MN Colibri, per poi aver attraversato il Canale di Panama ed essere arrivato con successo alla meta prestabilita, e in tutto questo dopo oltre – ricordiamo – 9.300 km di viaggio. Adesso, dal porto di Pariacabo, il JWST dovrà essere scortato a Kourou negli stabilimenti dell’ESA per essere integrato con il razzo Ariane 5.
Il trasporto del telescopio spaziale ha richiesto ben 15 anni di programmazione. Infatti, per assicurarsi la piena riuscita della missione, il fiume Kourou è stato dragato affinché si potessero rimuovere gli ostacoli mentre veniva sfruttata l’alta marea per raggiungere con successo l’attracco.
Tutto questo è stato fatto perché non si tratta di un piccolo dispositivo da portare nella nostra macchina. Diciamo che 10,5 x 4,5 metri e con un peso di sei tonnellate non sono proprio facilmente trasportabili, visto che è stato richiesto un container da 30 metri, e che alla fine della spedizione, con tutti gli elementi aggiuntivi, pesava ben 70 tonnellate.
Inoltre, allo spazioporto le camere bianche sono state modificate con nuovi filtri per poter purificare l’aria ed evitare contaminazioni. Dopodiché, avverranno le varie fasi: quando mancheranno 29 giorni al lancio il telescopio verrà posizionato per l’integrazione, ad una settimana sarà avvicinato al razzo, a sei giorni verranno presi i due fairing da 17 x 5,4 metri e infine, il giorno prima del lancio effettivo, sarà posizionato in modo effettivo sul pad.
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Ma non finisce mica qui! Thomas Zurbuchen, l’Amministratore Associato della NASA, afferma che seguiranno il telescopio per altre tre settimane nelle quali dovranno eseguire 50 passaggi principali e 344 singoli movimenti che porteranno il dispositivo a funzionare a 1,5 milioni di km dalla Terra.
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