Il 25 settembre che rimane nella storia. 24 ore di musica live trasmessa in tutto il mondo per combattere la povertà. Il Global Citizen è stato il concerto più grande mai realizzato.
Quando la musica fa del bene
Fare del bene facendo musica. Questo è in sintesi lo spirito che ha accompagnato il Global Citizen, il festival musicale trasmesso live in tutto il mondo che ci ha dedicato un’intera giornata fatta di musica rock, pop, rap e soul.
Tutti e cinque i continenti hanno saltato e ballato davanti ai big della musica internazionale con un unico obiettivo comune: porre fine alla povertà estrema entro il 2030 e raccogliere fondi per i Paesi più bisognosi.
La musica unisce
Il 25 settembre è stata dunque una data storica. E’ andato in onda in tutto il mondo il Global Citizen, ribattezzato come il più grande concerto al mondo.
Oltre 100 mila gli spettatori in presenza e almeno un miliardo i telespettatori collegati da tutto il mondo.
Sono state almeno 10 le nazioni coinvolte direttamente, tra queste tra New York, Londra, Parigi, Los Angeles, Rio de Janeiro, Sidney, Lagos, Seul e Mumbai. Si sono esibiti tra gli artisti più conosciuti ed apprezzati del panorama musicale internazionale.
- Elton John
- Stevie Wonder
- Ed Sheeran
- Coldplay
- Jennifer Lopez
- Demi Lovato
- Duran Duran
Anche l’Italia ha dato il proprio contributo con i Maneskin, in collegamento dalla capitale francese e per Andrea Bocelli dalla Toscana.
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La musica come richiesta di aiuto
Gli organizzatori del Global Citizen hanno utilizzato la musica, la lingua più parlata e la più sensibile al mondo, per rivolgersi alle grandi aziende e alle multinazionali perché intervengano il prima possibile per investire sul futuro del mondo.
“Ai Paesi più ricchi chiediamo che venga mantenuta la promessa di stanziare 100 miliardi di dollari l’anno per aiutare i Paesi in via di sviluppo ad affrontare la crisi del clima e la sfida ambientale, e la distribuzione di un miliardo di dosi di vaccino anti Covid per tutti i Paesi poveri. Ma chiediamo soprattutto che si stanzino 60 miliardi di dollari per la sicurezza alimentare e per assicurare i pasti a 41 milioni di persone che nel mondo soffrono di fame e vivono sull’orlo dell’inedia”.
Queste le parole di Hugh Evans, amministratore delegato dell’associazione Global Citizen fondata nel 2008.
L’amministratore ha poi rivolto un appello particolare agli Stati Uniti, chiedendo che venga varata una legge ambientale volta a ridurre le emissioni inquinanti di almeno il 50% entro il 2030. Legge che sta per essere votata a Capitol Hill.
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Un messaggio amplificato
Tantissimi gli artisti che hanno aderito all’iniziativa. Oltre i già citati mostri sacri della musica contemporanea anche personalità del mondo della cultura e della politica che hanno voluto dare il loro contributo per sensibilizzare l’opinione pubblica mondiale.
Tra le principali figure sono spiccate sicuramente i duchi di Sussex Harry d’Inghilterra e Meghan Markle, presenti sul palco del Central Park di New York. Per l’Italia invece si è esposto il presidente del consiglio Mario Draghi, che ha affidato il suo messaggio contro la fame nel mondo ad una clip in cui compare insieme ad altri leder mondiali.
Infine, anche la presidente della commissione europea Ursula von der Leyen, ha voluto condividere un messaggio direttamente dal palco di Parigi, annunciando lo stazionamento di 140 milioni di euro per la sicurezza alimentare: “Il nostro messaggio è chiaro: vogliamo porre fine alla pandemia, al riscaldamento climatico e alla fame nel mondo. Questa è la visione dell’Europa. Dobbiamo agire tutti insieme e i più ricchi devono dare di più”.