A quanto pare gli Anonymous sono ritornati in azione prendendo di mira una azienda che sostiene Trump, punendola severamente. Il motivo sembra che sia di natura seria, ragione per cui sono intervenuti prontamente come hanno sempre fatto nel corso di questi anni.
Il gruppo degli Anonymous è conosciuto in tutto il mondo, e non esiste persona in questo pianeta Terra che non sappia chi siano. Agiscono indisturbati e sono davvero pochi i casi documentati di arresti nei loro confronti, tant’è che, chi fa parte di questa organizzazione, è decisamente una persona con una elevata esperienza nel campo dell’informatica.
La reputazione di questo gruppo ha come base il fatto che agiscano per il bene comune, di conseguenza tendono ad attuare degli attacchi hacker verso aziende, persone e sistemi che ritengono essere nocivi per la società, a volte rilasciando informazioni chiave su di loro affinché la verità venga diffusa. Insomma, si tratta di una serie di paladini della giustizia che si pongono sopra la legge, e che, ormai, sono considerati essere inarrestabili.
Il rilascio dei dati rubati
In questo caso è avvenuta una operazione di hacking verso la Epik, l’azienda pro Trump che ha subito una perdita di dati consistenti. La vicenda è realmente accaduta lo scorso 28 febbraio, ma è stata confermata in modo ufficiale dagli attivisti sul forum di 4chan.
Tramite questo colpo informatico, gli Anonymous pare che siano riusciti a recuperare delle informazioni di vitale importanza di clienti e di altri dati in possesso dell’azienda, oltretutto vecchi di un decennio, se non di più. Il gruppo degli hacker, inoltre, ha dichiarato che la perdita contiene le informazioni di ogni dominio ospitato o registrato dall’infrastruttura.
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Da questa premessa sono stati chiamati in causa giornalisti, attivisti e ricercatori di sicurezza per dire loro di iniziare a setacciare questa fuga di informazioni, e con lo scopo di entrare al corrente di presunte attività terroristiche e filo-naziste.
La ragione dietro l’attacco
La copia dei dati sottratti, inoltre, è attualmente pubblica nel portale del giornalismo investigativo indipendente chiamato DDoSecrets, un progetto che è diventato famoso per aver diffuso BlueLeaks, una raccolta di 296 GB di dati interni delle forze dell’ordine americane. Queste vennero messe alla luce da Anonymous nel giugno 2020 a seguito delle proteste Black Lives Matter.
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L’operazione, che prende in modo ironico e provocatorio il nome in codice Epikfail, fa parte di #OperationJane, ovvero una campagna volta a protestare contro la legge del Senato del Texas che limita il diritto all’aborto delle donne. E prima di questo, infatti, Anonymous aveva preso di mira il sito web del partito repubblicano del Texas, il quale aveva contribuito al passaggio della legge statale sull’aborto.