L’informatica quantistica danneggia la nostra privacy

La scienza, applicata all’informatica, sta cambiando i paradigmi delle crittografia e promette di rivoluzionare il nostro approccio alla privacy 

L’informatica come la conoscevamo sta cedendo il passo al calcolo quantistico permettendo balzi in avanti nell’analisi dei dati ma anche tante incognite in termini di cyber sicurezza – MeteoWeek.com

Quando pensavamo di aver tutto sotto controllo, che le nostre password fossero le più sicure e i nostri scambi di email i più affidabili, ci siamo improvvisamente dovuti ricredere.

L’informatica quantistica è la nuova frontiera della tecnologica, una scienza applicata con una grandissima capacità di calcolo . D’altronde è già presente in molti settori, dall’uso di oggetti del quotidiano alle basi degli algoritmi di molte macchine.
Spesso ci sarà capitato di sperimentarla seppure involontariamente. Utilizzando una torcia con lampadina LED, piuttosto che sottoponendoci ad una risonanza magnetica, sono questi i suoi usi ordinari che necessitano proprio di questa per funzionare nella corretta modalità.

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Ma cosa succede se le macchine applicano il calcolo quantistico per elaborare i dati della rete? Il processo in atto oggi è proprio questo.
La nuova tecnologia infatti è molto più performante di quella classica, ma piccole accortezze per tutelarci possono essere implementate fin da subito.

Per comprendere le reali possibilità del calcolo applicato va considerato che mediamente è N volte più efficiente del calcolo binario.

L’informatica quantistica e la tutela della privacy

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Presto potremo dire addio al vecchio paradigma del sistema binario con risultato 0 o 1 – MeteoWeek.com

Utilizzare il metodo del lancio della moneta è un buon modo per capire a fondo le caratteristiche che contraddistinguono il sistema quantistico rispetto a quello binario. Se tiriamo una monetina, secondo quest’ultimo l’esito potrà essere solo testa o croce ovvero o 0 o 1. Nel primo caso invece fino a che non toccherà terra, in ogni istante potrà essere effettuata una valutazione , che potrebbe avere come risultato 0,5 associato ad infinite possibilità, finché non si giunge al termine dell’attività.

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Si parla in questi casi di bit quantistico, definito anche qubit, ovvero la capacità di memorizzare valori differenti in ogni istante in base al momento della misurazione.

Questa grande potenza di calcolo si traduce nella possibilità di decriptare in maniera più efficace e veloce i dati. Pertanto sono necessarie delle importanti accortezze per tutelarci contro l’uso improprio di questa tecnologia.

Si tratta di semplici mosse che però ci garantiranno massima sicurezza. Infatti è consigliabile adoperare una chiave AES-256. Quest’ultima è l’algoritmo per la crittografia adeguato a a garantire il giusto livello di sicurezza. Inoltre l’utilizzo di un VPN associato sarà sicuramente una chance in più per contestare violazioni indesiderate.

Insomma l’informatica quantistica rappresenta sicuramente l’ultimo traguardo in termini di innovazione e sviluppo, ma ci mostra come sia ambigua la sua natura. Da un lato applicazioni pratiche impensabili prima d’ora e un mercato tutto in fase di sviluppo. Dall’altro e una potenziale falla per tutti i sistemi di cyber sicurezza.