La serie di giochi Tomb Raider, con protagonista Lara Croft, è probabilmente una delle più giocate al mondo. In passato, almeno una volta, ci siamo ritrovati ad avere tra le mani questo gioco e a provarlo, visto che era tra i più famosi negli anni precedenti.
La trilogia reboot di Tomb Raider, iniziata diversi anni fa e che ha catturato l’attenzione sia dei fan che dei casual gamer, è conclusa ormai. Tra i capitoli vediamo, per l’appunto, il gioco stesso del 2013, vendutissimo, e i due sequel Rise of the Tomb Raider e Shadow of the Tomb Raider.
I tre giochi in questione hanno sempre convinto la critica e il pubblico, risultando essere dei prodotti molto validi. Inoltre ciò ha favorito l’azienda anche dal punto di vista commerciale, come promuovere il primo capitolo per PS4 oppure rendere il suo sequel un’esclusiva temporale Xbox.
Ma quest’ultima decisione, però, sembra che sia costata parecchio alla Microsoft. A rivelare questa informazione è il curriculum di Fabien Rossini, ex Business Leader di Eldos-Montrèal e Square Enix, in cui afferma che avesse negoziato con l’azienda per quanto riguarda l’esclusività del gioco. Questa mossa sarebbe costata ben 100 milioni di dollari. Una cifra praticamente enorme e spropositata se teniamo a mente il fatto che sia sbarcato su PS4 dopo un anno dal lancio.
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Quello che, invece, non si capisce, è come mai abbiano speso così tanto. Secondo l’analista Michael Pachter, la trattativa avrebbe dovuto prendere soltanto 10 milioni di dollari, e non così tanto come hanno realmente consumato. La cifra in se per se è chiaramente veritiera, seppur assurda, e lo possiamo costatare dal fatto che l’esclusiva per Borderlands 3 su Epic Games Store sia costata la bellezza di 115 milioni di dollari.
La ragione per cui, probabilmente, Microsoft aveva deciso di assicurarsi l’esclusività del gioco, è per via del successo del reboot di Tomb Raider. Tuttavia ciò non è avvenuto con il suo sequel, che ha venduto comunque sia molte meno copie, ma risultando essere in ogni caso un ottimo prodotto.
Da questa azione, però, la casa produttrice pare abbia perso molti fan. Alcuni erano molto legati al brand PlayStation, e vedere questo passaggio direttamente all’Xbox non può che aver fatto infuriare gli utenti.
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Al di là di questo, sembra che Microsoft sia riuscita a recuperare il denaro speso, negli ultimi due anni, grazie alle vendite del sequel. Adesso si spera che in futuro non rifaccia lo stesso errore con un altro gioco Tomb Raider o simile. Limitiamoci ad attendere nuove notizie in merito oppure aspettiamo ulteriori aggiornamenti su altre news che riguardano l’azienda in questione.
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