Apple Watch ha fatto la comparsa in una azione illegale a New York. Messo in commercio anche per scopi maligni? Non esattamente… dipende dall’uso che se ne fa. Ma sì, può tornare utile anche in alcuni casi particolari.
Non è la prima volta che parliamo di Apple Watch in una situazione esterna al suo vero uso, uno smartwatch in grado di tenere sott’occhio battito cardiaco, allenamenti, messaggi, chiamate ecc, per quanto concerne le sue doti extra smartwatch. Come ormai sappiamo, iwatch è capace di tenere sotto controllo la nostra vita, ammettiamolo: una volta al polso, non lo si toglie davvero più, la comodità di aver tutto a portata di mano (di polso ndr) scinge chiunque ad amarlo. Se poi si è anche degli sportivi, basta: avete trovato il vostro amico ideale. A parte questo però, Apple Watch si è trovato protagonista anche in altre situazioni, ad esempio nell’ambito medico, è stato protagonista di molte storie a lieto fine.
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Ma perchè a New York, qualche giorno fa, è stato usato in uno scopo puramente illegale? Vediamo insieme la vicenda.
Una borsa piena di soldi e un Apple watch: due protagonisti fuori dal comune
Per capire bene la vicenda, dobbiamo tornare indietro ad otto mesi fa, a ormai gennaio inoltrato. Con il freddo dell’inverno, e il sole che sembra calare più velocemente, lo scenario risulta perfetto per un crimine. Alcuni malavitosi, racconta NYTimes, decisero ai tempi di rubare oltre 500 mila dollari ad uno spacciatore con la quale avevano rapporti di tanto in tanto, tenendolo d’occhio e seguendone gli “affari” , gli scambi, i clienti che a lui più si rivolgevano, ai posti dov preferiva effettuare la consegna, e sapendo quanto avrebbe guadagnato illegalmente un così ampio bottino. Se sei nel settore, è facile incontrare queste persone, ed è anche facile riconoscerli.
Ma torniamo a noi. Cosa centra Apple Watch? Come hanno fatto a rintracciarlo, a seguirlo senza essere scoperti e a sapere il punto esatto in cui andare a cercarlo, essendo più che sicuri di trovarlo in quel determinato luogo?Ebbene, scena degna dei migliori film o telefilm stile Cold Case o Lawr&Order – ma reale e questa cosa ci mette un po’ i brividi– attaccando Apple Watch sotto il paraurti della sua auto e quindi, localizzandolo sulla mappa.
Fermando un attimo la narrazione, vi diamo tempo di pensarci, scendere nel parcheggio e controllare la vostra auto, perchè sì, tutto questo è possibile. A Gennaio dell’anno scorso poi, gli AirTag ancora non erano in commercio, se no ci avremmo scommesso uno stipendio che avrebbero usato quelli, più discreti senza dubbio.
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Come finisce la storia?
I criminali, pensando di andare a colpo più che sicuro, ruppero il finestrino dell’auto ma una volta perlustrata dei soldi non vi era traccia. Ma non si diedero per vinti. Era possibile che l’uomo non lasciasse il borsone in macchina incustodito, quindi tornarono a nascondersi e attesero il momento più propizio per attaccare.
Il pattugliamento della macchina durò sino all’indomani mattina, e fece uscire allo scoperto lo spacciatore. La dinamica è stata più o meno questa: arrivato al parcheggio, pronto per lasciare l’hotel, trovò i malavitosi a tendergli un agguato, ben consci di dove fosse grazie all’Apple Watch. Dalla colluttazione riuscirono a rubargli le chiavi della stanza in cui alloggiava. Qui la borsa c’era e nascondeva all’interno oltre 500 mila dollari.
Ma come è possibile che questa storia sia uscita? Semplice. Successivamente i criminali e lo spacciatore furono acciuffati dalla polizia che ne individuò delle prove fotografiche. Queste incastravano il clan e il ritrovamento del bottino illegale. E l’Apple Watch sotto alla macchina.