Il terzo incomodo. Il PlayStore di Google, ma anche l’App Store del colosso di Cupertino, ben presto potrebbe avere a che fare con un altro competitor. Un nuovo disegno di legge bipartisan, annunciato negli Stati Uniti la scorsa settimana, mira a portare più concorrenza nel mercato degli App Store, attualmente dominato da Apple e Google. Per alcuni sempre più simili a un monopolio.
L’Open App Markets Act, guidato dai senatori Marsha Blackburn, Richard Blumenthal, e Amy Klobuchar, scuote il modello di business. Il disegno di legge mira, in parte, ai sistemi di pagamento in-app per le aziende che possiedono App Store con oltre 50 milioni di utenti negli Stati Uniti e memorizza se gli sviluppatori utilizzano il loro sistema di pagamento in-app.
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“I grandi negozi di app non possono impedire agli sviluppatori di app di usare negozi, o metodi di pagamento, alternativi”. repubblicani e democratici statunitensi partono da questo concetto, spaventando non poco i dominatori degli Store digitali, visto che il provvedimento impedirebbe agli store dei due colossi statunitensi di richiedere ai fornitori di app di utilizzare i loro sistemi di pagamento e vieterebbe loro di punire le app che offrono prezzi o condizioni diverse attraverso un altro app store o sistema di pagamento. Sarebbe inoltre vietato impedire agli sviluppatori di comunicare con gli utenti dell’app in merito a “offerte commerciali legittime” o punire gli sviluppatori per l’utilizzo di termini di prezzo diversi, attraverso un altro sistema.
Tutto questo è dato anche dalle continue e ripetute lamentele degli sviluppatori, stanchi di non essere in grado di pubblicizzare prezzi più bassi che i clienti potrebbero ricevere dalle app, il che consentirebbe loro di eludere le tariffe degli app store. Il disegno di legge mirerebbe a impedire agli app store di svantaggiare determinati sviluppatori e consentire l’utilizzo di app store di terze parti. Mentre gli app store di terze parti sono disponibili per gli utenti Android di Google, Apple consente il download di app solo attraverso il proprio negozio.
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L’Open App Markets Act consentirebbe anche il “sideload” delle app, il che significa che non sarebbe più necessario scaricarle da un app store ufficiale. Apple in particolare ha espresso preoccupazione per il fatto che il sideloading potrebbe aprire gli smartphone dei consumatori a vulnerabilità di sicurezza. Google, per il momento, non è ancora uscito allo scoperto. La legislazione lascia spazio ad Apple e Google per sostenere che i loro sistemi di pagamento in-app e altri strumenti o protocolli saranno necessari per motivi di sicurezza. Ma il disegno di legge americano afferma che qualsiasi piattaforma non sarebbe violata se fosse necessaria un’azione per la privacy o la sicurezza dell’utente, uno sforzo di prevenzione delle frodi o un modo per conformarsi alla legge federale o statale.
A Blumenthal queste considerazioni, principalmente del colosso di Cupertino, ma anche di Google, sarebbero solo un pretesto per mantenere la loro posizione di monopolio. “Stanno effettivamente invadendo la privacy e rubando dati agli sviluppatori, e nel frattempo millantano di essere della privacy – tuona Blumenthal – la nostra legislazione nella Sezione 4 ha una disposizione specifica che protegge la privacy, anche più di quanto non lo sia ora. Questi tipi di argomentazioni è totalmente falso. Anzi, penso che con questo nuovo disegno di legge che abbiamo presentato, la privacy sarà ulteriormente protetta “.
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