Quarant’anni fa, 5150, il personal computer che rivoluzionò la storia dell’informatica e il modo di lavorare di milioni di persone, entrò nella storia.
Un anniversario importante quello che ricorre il 12 agosto di ogni anno: la nascita del computer 5150 o, come lo conosciamo noi, IBM.
Il pc 5150 fu uno dei primi personal computer, la cui presentazione fu seguita in tutto il mondo.
Un mondo, ancora antico, dove la tecnologia stava come citando ad affacciarsi alla vita quotidiana delle persone, partendo dal semplice fornello a gas e arrivando ai tempi nostri allo smartphone d’ultima generazione.
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Come si presentava il primo pc IBM e com’è nato
Il pc 5150 era differente da quelli a cui siamo abituati adesso. ma la storia di come è nato già lasciava intravedere l’importanza che avrebbe conquistato.
La più antica e potente azienda informatica del tempo decise infatti di entrare nel mercato dei computer casalinghi, quindi che non richiedevano grandi fonti di elettricità per lavori massimali come potevano essere quelli effettuati in uffici e fabbriche, con il 5150. Noto, più semplicemente, come Ibm Pc.
Per il tempo, il significato era soprattutto questo: i pc erano diventati una cosa talmente seria, da infiltrarsi nella vita di tutti i giorni.
Avere un pc in casa era anche considerato uno status simbol, non come adesso dove è presente nella maggior parte delle case.
Non più un passatempo per amanti dell’elettronica né una scelta esclusiva per imprenditori visionari (per questi ultimi c’erano già l’Apple II e il Commodore Pet, lanciati nel 1977).
Ora chiunque poteva permettersi un pc, aveva la scrivania a casa, probabilmente in una piccola stanza che fungeva da salottino o addirittura all’ingresso dove tutti potevano vederlo, e lo si poteva usare per qualsiasi situazione si presentasse (ma vi ricordate quando noi lo usavamo per giocare a Campo fiorito o Paint?).
Nel 1981 vengono venduti 64 mila Ibm pc, non proprio un successo come ci si aspettava (l’azienda di Steve Jobs nello stesso anno aveva fatto quasi tre volte meglio, con 180 mila unità vendute. Fin da subito Apple si è fatta rispettare). Ma presto gli Ibm, diventeranno i personal computer per definizione.
Come si è arrivati a questo, dopo le scarse vendite dei primi prodotti?
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La rivoluzione è arrivata dopo un investimento andato a buon fine
Quella di investire nei pc non fu una scelta scontata allora, come non lo sarebbe adesso. Fino ad allora Ibm aveva prodotto solo mainframe, ovvero computer da decine di milioni di euro che occupavano intere stanze. Avete presente quelle vecchie foto con delle enormi macchine piene di bottoni?
Come ad esempio il System 360, uno dei più famosi negli anni Settanta.
In questo settore il dominio di Ibm era incontrastato. I pc erano qualcosa di diverso da come li conosciamo noi: i profitti erano molto più bassi a quelli a cui siamo abituati e il colosso statunitense non aveva l’esperienza necessaria per trattarli.
Perciò nel 1980 il consiglio d’amministrazione del colosso aveva approvato Project Chess. La scelta del processore ricadde su Intel mentre, per il sistema operativo, fu scelta una giovane azienda che, nata cinque anni prima, si era guadagnata le copertine delle più importanti riviste di elettronica, tutto per aver riadattato il linguaggio di programmazione Basic sui microcomputer Altair 8800. Si trattava di Microsoft: entro il 1981 doveva consegnare il Dos.
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Com’era strutturato il primo IBM 5150
Con microprocessore ad architettura x86, che è stato poi sostituito dall’Ibm Personal Computer XT. Nota bene: a 40 anni di distanza da quella data, l’azienda informatica ha annunciato il lancio, nel 2023, di Ibm Quantum Condor, il primo computer quantistico a più di 1000 qubit.
Al momento del lancio, il costo di questo pc era molto elevato. L’Ibm PC 5150 aveva un processore Intel 8088 a 4,77 megahertz, 16 kilobyte di ram, due unità floppy disk da 5,25 pollici, nessun hard disk e sistema operativo Pc-Dos 1.0.
Il prezzo di partenza era di 1500 dollari (circa 4 mila dollari di oggi.. praticamente un Apple d’ultima generazione). Ma, con stampante, monitor e grafica addizionale a quattro colori si arrivava a 6 mila dollari (circa 15 mila con il cambio attuale).
Eh. Mica poco.
Il successo però fu tale che, già pochi mesi dopo il lancio, uscirono dei cloni veri e proprio dell’IBM, i famosi pc Ibm compatibile.
L’architettura hardware, da questo modello in poi, si afferma moltissimo sul mercato fino al 2004, quando Ibm decise di abbandonare la produzione di personal computer.
Anche s non sono più in produzione, questi pc hanno fatto la storia. E noi spetta il compito di festeggiarli come si deve.