L’applicazione si può scaricare regolarmente dagli Store di Apple e Google. Ma potranno usarla solo le forze dell’ordine e da coloro che saranno incaricati di controllare.
Dal 6 agosto gli italiani dovranno fare “i conti” con il Green Pass: l’unico mezzo per poter accedere a una serie di servizi e attività, come viaggi, treni, aerei, cinema, ristoranti al chiuso, palestre.
Eppure, ci si chiede, tra i vari tecnicismi: ma chi controlla i Green Pass? Come si può verificare la veridicità del QRcode? Quanto si rischia se entra qualcuno senza certificato?
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I controlli saranno effettuati attraverso la app VerificaC19 (qui i link per scaricarla per iOS e Android), sviluppata dal ministero della Salute attraverso Sogei: consente di leggere il Qr Code del Green Pass e ne mostra l’effettiva autenticità e validità, insieme con nome, cognome e data di nascita dell’intestatario.
A controllare, saranno i titolari delle attività stesse. Tutti alle prese con il nuovo strumento per controllare i Green Pass. Nello specifico parliamo di “controllori estesi” perché potranno essere i gestori dei locali, dei ristoranti, delle palestre, die musei, dei cinema ma anche forze dell’ordine e personale autorizzato delle Rsa.
Ma come funziona?
Il processo di verifica si articola in 3 fasi:
Eventualmente, il verificatore può chiedere un documento di identità alla persona controllata per accertare la corrispondenza dei dati anagrafici presenti nel documento con quelli visualizzati dall’app; tutti i dati sensibili contenuti nel Green Pass non vengono memorizzati dall’app VerificaC19 per rispetto della privacy.
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Come abbiamo accennato precedentemente, assieme all’obbligo del green pass (dai ristoranti al chiuso, alle palestre, ai cinema e ai musei) sono state previste anche una serie di multe e sanzioni per chi non ne rispetta l’utilizzo.
Proprio Palazzo Chigi precisa che: “I titolari o i gestori dei servizi e delle attività autorizzati previa esibizione del Green pass sono tenuti a verificare che l’accesso a questi servizi avvenga nel rispetto delle prescrizioni”.
Per quanto riguarda le sanzioni e le multe, invece, la Presidenza del Consiglio spiega che: “Può essere elevata una sanzione pecuniaria da 400 a 1000 euro, sia a carico dell’esercente sia dell’utente”. La multa è dello stesso importo ma sono i titolari a rischiare di più: “Qualora la violazione fosse ripetuta per tre volte in tre giorni diversi, l’esercizio potrebbe essere chiuso da 1 a 10 giorni”.
Al momento, il documento non serve nei negozi (tutti, compresi supermercati e farmacie) e nemmeno nei ristoranti e nei bar all’aperto (nei bar, nemmeno al bancone) e per salire su treni, autobus, tram e metropolitana.
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