Green Pass: arriva Verifica c19, l’app per controllarci

L’applicazione si può scaricare regolarmente dagli Store di Apple e Google. Ma potranno usarla solo le forze dell’ordine e da coloro che saranno incaricati di controllare.

I controlli sul Green Pass – MeteoWeek.com

Dal 6 agosto gli italiani dovranno fare “i conti” con il Green Pass: l’unico mezzo per poter accedere a una serie di servizi e attività, come viaggi, treni, aerei, cinema, ristoranti al chiuso, palestre.

 Eppure, ci si chiede, tra i vari tecnicismi: ma chi controlla i Green Pass? Come si può verificare la veridicità del QRcode? Quanto si rischia se entra qualcuno senza certificato?

LEGGI ANCHE: Green Pass confermato: al via dal 1 Luglio, ma come si fa ad averlo e cosa serve?

L’app di controllo per il Green Pass

Verifica c19, l’app di controllo – MeteoWeek.com

I controlli saranno effettuati attraverso la app VerificaC19 (qui i link per scaricarla per iOS e Android), sviluppata dal ministero della Salute attraverso Sogei: consente di leggere il Qr Code del Green Pass e ne mostra l’effettiva autenticità e validità, insieme con nome, cognome e data di nascita dell’intestatario.

A controllare, saranno i titolari delle attività stesse. Tutti alle prese con il nuovo strumento per controllare i Green Pass. Nello specifico parliamo di “controllori estesi” perché potranno essere i gestori dei locali, dei ristoranti, delle palestre, die musei, dei cinema ma anche forze dell’ordine e personale autorizzato delle Rsa.

Ma come funziona?

Il processo di verifica si articola in 3 fasi:

  • il verificatore richiede la Certificazione all’interessato, che la mostra in formato digitale (attraverso le app Immuni o IO o anche solo come foto) oppure cartaceo;
  • l’app legge il Qr Code, ne estrae le informazioni e procede con il controllo di autenticità attraverso la verifica della firma digitale;
  • al termine del processo, l’app mostra graficamente al verificatore l’autenticità e validità della Certificazione.

Eventualmente, il verificatore può chiedere un documento di identità alla persona controllata per accertare la corrispondenza dei dati anagrafici presenti nel documento con quelli visualizzati dall’app; tutti i dati sensibili contenuti nel Green Pass non vengono memorizzati dall’app VerificaC19 per rispetto della privacy.

LEGGI ANCHE: GreenPass gia disponibile con l’AppIO e sull’app Immuni: come ottenerlo?

Green Pass: sanzioni e multe salatissime

Come abbiamo accennato precedentemente, assieme all’obbligo del green pass (dai ristoranti al chiuso, alle palestre, ai cinema e ai musei) sono state previste anche una serie di multe e sanzioni per chi non ne rispetta l’utilizzo.

Proprio Palazzo Chigi precisa che: “I titolari o i gestori dei servizi e delle attività autorizzati previa esibizione del Green pass sono tenuti a verificare che l’accesso a questi servizi avvenga nel rispetto delle prescrizioni”.

Per quanto riguarda le sanzioni e le multe, invece, la Presidenza del Consiglio spiega che: “Può essere elevata una sanzione pecuniaria da 400 a 1000 euro, sia a carico dell’esercente sia dell’utente”. La multa è dello stesso importo ma sono i titolari a rischiare di più: “Qualora la violazione fosse ripetuta per tre volte in tre giorni diversi, l’esercizio potrebbe essere chiuso da 1 a 10 giorni”.

A chi non serve il Green Pass

come si presenta il Green Pass – MeteoWeek.com
Al momento la Certificazione Verde non è necessaria per chi ha meno di 12 anni, che può entrare ovunque, anche perché per ora questa fascia d’età è esclusa dalle vaccinazioni.
Nel testo del decreto è in effetti chiarito che gli obblighi sul Green Pass “non si applicano ai soggetti esclusi per età dalla campagna vaccinale”.
Inoltre, esclusione anche per “i soggetti esenti sulla base di idonea certificazione medica rilasciata secondo i criteri definiti con circolare del ministero della Salute”: chi non può essere sottoposto a vaccinazione non è dunque obbligato a mostrare il Green Pass.

Al momento, il documento non serve nei negozi (tutti, compresi supermercati e farmacie) e nemmeno nei ristoranti e nei bar all’aperto (nei bar, nemmeno al bancone) e per salire su treni, autobus, tram e metropolitana.