Si tratta di un evento potenzialmente raro, ma che potrebbe accadere a chiunque: la rimozione dell’account WhatsApp in maniera automatica e permanente. Ciò accade in particolare in due casistiche: dopo 120 giorni di inutilizzo completo, oppure dopo 45 giorni di inutilizzo e successiva riattivazione dello stesso account/numero su un altro telefono. Ecco cosa accade in questi casi
WhatsApp è ormai diventato il fulcro delle nostre conversazioni quotidiane. Ogni giorno, centinaia di migliaia di utenti si scambiano dozzine di messaggi tramite conversazioni private, o tramite gruppi, proprio all’interno della celebre applicazione di messaggistica.
Sin dalla sua introduzione, WhatsApp ha progressivamente sostituito la messaggistica tradizionale cui prima si era abituati, vale a dire i cari vecchi SMS che ci si scambiava senza connessione a Internet, e spesso pagando una piccola tariffa su ognuno. In ogni caso, i tempi sono (fortunatamente) cambiati, e ad oggi le app di messaggistica costituiscono la base per l’interazione via chat con i propri amici, familiari o colleghi.
WhatsApp è ricco di funzionalità più o meno nascoste, ma il team di sviluppo ha anche introdotto delle clausole di cui molti non sono a conoscenza. Una di esse, di fondamentale importanza, riguarda la disattivazione e rimozione dell’account: ecco quando può accadere e in che modalità.
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Le casistiche di rimozione e disattivazione dell’account WhatsApp sono di due tipologie e riguardano entrambe situazioni in cui l’utente non utilizza più, per nessun motivo, l’applicazione: in altre parole, per andare incontro alla disattivazione del proprio account è necessaria una totale inattività sull’account stesso per un certo periodo di tempo.
Il primo caso è la rimozione completa a 120 giorni. Se non utilizzate WhatsApp per almeno 120 giorni, il sistema riconosce in automatico la completa inattività e procedere a eliminare definitivamente l’account. In tal senso l’utente non dovrà fare nient’altro, dato che ci penserà l’app stessa a svolgere l’operazione di rimozione, con la conseguente perdita di tutti i propri dati.
Il secondo caso è un po’ particolare e più specifico. Riguarda infatti i periodi di inattività per 45 giorni, ma con una successiva riattivazione dello stesso account su un telefono diverso. Questo accade in particolare quando vengono riciclati i numeri di telefono: una pratica comune tra gli operatori telefonici, che assegnano alle nuove utenze numeri precedentemente lasciati liberi. In questi casi, infatti, il nuovo utente – che attiva WhatsApp con il proprio nuovo numero, in realtà appartenente ad un altro utente in precedenza – e i propri contatti potrebbero vedere un’immagine di profilo e informazioni del profilo appartenenti all’utente prima in possesso di quel numero.
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WhatsApp, quindi, ha voluto evitare scambi di persona, introducendo questa regola dei 45 giorni di inattività, ben ridotti rispetto ai 120 giorni canonici. In ogni caso, se vi doveste imbattere in situazioni di questo tipo, l’azienda ha rassicurato sull’aspetto della privacy: non esiste alcun modo per scambiare dati personali dal precedente al nuovo intestatario. In altre parole i messaggi non possono essere trasferiti, perché appartenenti a backup su Google Drive e quindi legati ad account Google diversi.
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