E’ a Torino il primo cinema in VR, Realtà Virtuale. Un metodo alternativo per riscoprire il cinema in piena ondata covid-19.
Dal 19 maggio 2021 alle ore 10.00 il Museo Nazionale del Cinema ha riaperto al pubblico, presentando la prima sala cinematografica italiana per la realtà virtuale.
Sembra assurdo, ma finalmente i cinema potranno riaprire, in totale sicurezza, con una particolarità in più.
Il museo torinese, più nello specifico negli spazi interni alla Mole Antonelliana di Torino, offre infatti, una nuova area completamente dedicata alla fruizione di contenuti cinematografici VR, realizzata in collaborazione con Rai Cinema in due delle tredici “chapelle” che circondano l’Aula del Tempio, andando a sostituire quelle dedicate ad Amore&Morte e al 3D, solo fino a pochi anni fa considerata la nuova frontiera del cinema e oggi resa obsoleta dall’avvento della realtà virtuale e dall’impossibilità di indossare occhialini precedentemente non sanificati a dovere.
La preview EFFETTO VR – Il primo cinema italiano in Virtual Reality è stata l’occasione per provare l’elettrizzante esperienza dei visori di ultima generazione, attraverso i quali ci si è potuti letteralmente immergere nella lettura cinematografica di Revenge Room.
E’ un cortometraggio, quest’ultimo, che vuole riflettere seriamente sul gravissimo problema della privacy violata, sul cyberbullismo e l’annientamento dell’identità tramite l’uso illecito dei mezzi multimediali, dei social e dei principali canali web. Una tendenza riassumibile in una parola di sconcertante attualità: revenge porn.
Il fatto che la sera grande maggioranza ne abbia avuto il dispiacere di trovarselo davanti, la dice davvero lunga sulla nostra società (leggete qui ).
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Di questo e dell’enorme potenziale della virtualità applicata al cinema si è discusso con gli stessi Ghigo, De Gaetano e gli artefici della pellicola fisicamente presenti all’evento. “Inizia ufficialmente oggi un percorso alla scoperta dell’innovazione e dell’evoluzione della Settima Arte” – afferma il presidente del Museo.
Il direttore aggiunge: “Ringrazio a questo proposito la Città di Torino e l’architetto Loredana Jacopino per aver contribuito allo studio e alla realizzazione delle due nuove salette, la cui collocazione vicino alla statua del dio Moloch di Cabiria evoca l’idea di un filo che lega gli antipodi del cinema alla sua nuova forma digitale.”
“Un museo del cinema oltre a raccontarne la storia deve raccontarne anche l’evoluzione” sottolinea Enzo Ghigo, presidente del Museo “ quello che iniziamo oggi è un percorso che ci vedrà approcciare nuovi linguaggi, per rappresentare ai nostri visitatori le nuove tecnologie e le innovazioni del mondo del cinema”.
l regista Gennaro Coppola, dice la sua in merito alla resa tecnica, parlando della storytelling in realtà virtuale come di una “sfida complessa resa in maniera tale da invitare lo spettatore a immergersi completamente nell’avventura filmica dove è lui a scegliere cosa vedere sulla base di stimoli visivi e uditivi.”
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Si parte con sei visori di ultima generazione, modello Pico G2 4k, Oculus Quest 2 e HTC Vive, tre per ciascuna delle due salette che accoglieranno inizialmente fino a 200 visitatori al giorno.
Dal primo giorno di apertura del Museo è prevista una programmazione giornaliera continuativa di otto ore dedicata alla visione gratuita – inclusa nel prezzo del biglietto per l’entrata in struttura – di pellicole in Virtual Reality.
Proietteranno a ciclo continuo, per otto ore al giorno, i film scelti dal pubblico che potrà prenotarne la visione gratuita direttamente al desk della realtà virtuale, utilizzando le 40 chaise longues dell’Aula del Tempio.
Rai Cinema ha deciso di donare al Museo i corti Happy Birthday(Lorenzo Giovenga, 2019), Lockdown 2020. L’Italia invisibile (Omar Rashid, 2020) e Revenge Room (lanciato in versione lineare alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia nel 2020), tutti prodotti innovativi in grado di aderire a una linea editoriale conciliante tecnologia e contenuti focalizzati su tematiche sociali e identitarie sotto il profilo culturale.
In tutta sicurezza perché dei circa 80 mila euro di investimento la parte maggiore è stata dedicata agli impianti di sanificazione, con un sistema di igienizzazione tecnologicamente all’avanguardia che permetterà di sterilizzare i visori in un minuto tra una proiezione e la successiva.
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