Che cos’è la criptovaluta artistica e perchè sta prendendo così tanto piede adesso? Cosa sono gli NFT e perchè se ne parla?
Nelle ultime settimane, la sigla NFT sta spopolando nelle notizie relative alle borse, sui blog di economia e anche dove meno ce l’aspettiamo: nelle gallerie d’arte virtuali.
Ma che cos’è?
Avevamo affrontato l’argomento qui , ma vi facciamo un piccolo riassunto esplicativo.
NFT, un acronimo che sta per Non Fungible Token, è la registrazione della proprietà di un oggetto digitale su una blockchain: può essere qualsiasi tipo di media inclusi arte, video, musica, gif, giochi, testo e meme, che tanto vanno di moda adesso.
La parte non fungibile significa che l’oggetto è unico, rendendolo insostituibile.
“Ad esempio, un bitcoin è fungibile: scambia un bitcoin con un altro e avrai esattamente la stessa cosa” spiega il sito The Verge “una carta collezionabile invece è unica nel suo genere, cioè non è fungibile. In breve, gli Nft aiutano a dimostrare l’autenticità e la proprietà, alimentando l’economia emergente degli oggetti da collezione digitali e dei beni virtuali”.
Per questo fra gli Nft di maggiore successo ci sono stati dei meme come quello di Nyan Cat, di cui abbiamo parlato in questo articolo .
Gli NFT non esistono da oggi ma se ultimamente se ne parla così tanto è perchè alcuni grandi investitori come ad esempio Elon Musk hanno iniziato a citare i Non Fungible Token sui propri profili social, facendo così accrescere la loro notorietà.
Un esempio di NTF è il primo tweet di Jack Dorsey che è finito all’asta per qualcosa come 2,5 milioni di dollari, lo potete trovare qui.
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Come funzionano i NFT?
Il successo è dovuto alla capacità degli NFT di consentire ai creatori di arte di monetizzare direttamente dai propri fan il genio espresso nella loro creazione.
Poichè è possibile creare un’opera d’arte su blockchain, infatti, il contenuto dell’artista può essere venduto sui mercati decentralizzati.
Tra l’altro la crypto-art consente all’artista di ricevere una percentuale ogni qualvolta il prodotto, frutto della sua idea, viene venduto oppure cambia di proprietà.
Pertanto con gli NTF non solo si ha la proprietà ma è anche possibile ottenere la proprietà sulla blockchain, vale a dire un possesso trasparente che tutti possono verificare.
La tecnologia blockchain applicata sugli NFT di cui vi parliamo in questo articolo, è la stessa da cui ha origine il Bitcoin, la regina delle criptovalute che, recentemente, è arrivata ad un passo dai 60mila dollari determinando un boom delle investimenti attraverso i CFD mediante broker come ad esempio eToro ( date una occhiata qui ).
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Il mercato del tech influenzato dalle NFT
Nelle ultime settimane un video in questo settore è stato venduto per 6,6 milioni di dollari; se ci pensate, una grossa cifra per un video.
Ma questo perché la tecnologia NFT sta prendendo ora in mano la realtà e l’idea di pagare così tanto per un’immagine virtuale o un video, per noi è ancora strana.
Qualcuno ha pagato 3600 dollari per una GIF e una collezione di mobili digitali ha incassato 450mila dollari in meno di 10 minuti.
Gli Nft esistono da qualche anno, avendo avuto uno dei primi boom nel 2017 con i Cryptokitties, un gioco blockchain che si appoggiava al sistema Ethereum, un’altra criptovaluta simile ai bitcoin.
Ma dove si trovano e si acquistano questi prodotti virtuali?
E’ possibile reperirli da terze parti?
No, e vi spieghiamo il perchè.
Ci sono siti specializzati come OpenSea, Rariable e Nifty Gateway, dove Grimes, la cantante moglie di Elon Musk, ha venduto la sua collezione d’arte digitale per milioni di dollari.
Per fare un esempio pratico.
“I token non fungibili e gli oggetti da collezione digitali giocheranno un ruolo importante nella prossima era dell’economia digitale” ha affermato Tyler Winklevoss, CEO di Nifty Gateway “sono la forma perfetta per oggetti cripto-collezionabili, cripto-arte e molto altro, ponendo le basi per l’emergere di industrie multimiliardarie completamente nuove”.