Incredibile vicenda dal Regno Unito: nel 2013 James Howells butta nella discarica della città gallese di Newport un disco rigido contenente 7.500 bitcoin: oggi equivalgono a circa 210 milioni di sterline
Sembra assurdo, ma quello che è avvenuto qualche anno fa nel Regno Unito è veramente un qualcosa di unico. Per parlare di questa vicenda è tuttavia necessario fare un passo indietro di oltre 7 anni. È il novembre 2013 quando la BBC riporta il caso di James Howells, uomo risiedente a Newport, nel Galles meridionale. Egli dichiara di aver buttato erroneamente in discarica un disco rigido di un proprio PC, contenente circa 7.500 bitcoin. Ai tempi, la criptovaluta non aveva lo stesso valore attuale, il quale è schizzato alle stelle, nonché raddoppiato nell’ultimo mese. Basti pensare che, ad oggi, un euro corrisponde a 31.570 bitcoin.
Eppure, anche nel 2013 la perdita è stata tutt’altro che banale: un bitcoin valeva circa 613 sterline, che, moltiplicate per 7.500, equivalevano ad un totale di 4,6 milioni di sterline. Ma com’è stato possibile un errore del genere?
In base alle affermazioni di Howells, il disco rigido si trovava da anni in un cassetto: considerando che non gli serviva più ha deciso di sbarazzarsene, buttandolo nella discarica di Newport, dimenticandosi che conteneva ben 7.500 bitcoin. Egli li aveva ottenuti nel 2009 per praticamente nulla: all’inizio del 2010 un bitcoin valeva circa un centesimo di euro, cifra che rende bene l’idea del pazzesco aumento di valore di cui è stata protagonista la criptovaluta in poco più di 10 anni. Egli ha affermato: “Ho tenuto l’hard disk in un cassetto del mio ufficio per tre anni e l’ho buttato senza pensarci due volte, ma mi ero completamente dimenticato dei bitcoin presenti in esso. Ero distratto dalla vita familiare e dal trasloco”.
Ha poi aggiunto di essersi reso conto dell’errore pochi mesi dopo: “Avevo sentito alcune storie di un tizio norvegese che aveva acquistato un certo numero di monete a un prezzo molto basso e le aveva vendute a un prezzo elevato. È stato allora che sono tornato a controllare il prezzo: in quel momento ho capito cosa avevo combinato”. Si è quindi recato alla discarica della propria città, ma, essendo passati circa 4 mesi, il direttore del complesso gli ha comunicato che il suo hard disk poteva ormai trovarsi sotto 5 piedi di rifiuti (1 metro e mezzo), in un’area equivalente a quella di un campo di calcio. Non possedendo abbastanza fondi per noleggiare un escavatore, non ha potuto fare altro che “abbandonare la ricerca”.
Ma perché dopo ben 7 anni si è tornati a parlare di questo fatto? Semplice, il valore del bitcoin è oggi ai massimi storici e – facendo un semplice calcolo – si può scoprire che quei 7.500 bitcoin presenti nel disco rigido oggi equivalgono a ben 210 milioni di sterline. Una cifra enorme, 50 volte superiore a quella del 2013, che – pochi giorni fa – ha portato Howells a richiedere al proprio comune il permesso di cercare il tesoro digitale in discarica. Naturalmente, a distanza di 7 anni trovarlo pare impossibile, ma l’uomo sembra intenzionato a provarci. In effetti, egli è stato lungimirante, considerando che – come riporta la BBC – nel 2013 aveva affermato: “Credo ancora nel bitcoin. Credo che il suo valore aumenterà molto, ed è ancora agli inizi”. Mai avrebbe potuto pronunciare una previsione più veritiera.
Howells – in caso di ritrovamento – ha promesso di donare il 25% del valore convertito (circa 52,5 milioni di sterline) alla città di Newport, anche se quest’ultima non sembra per nulla intenzionata a concedergli il permesso per “scavare”. In effetti, è da anni che l’uomo sta cercando di ottenere questo permesso, sempre garantendo di offrire una parte della “ricompensa” alla propria città: oltre che nel 2013 ci ha provato nel 2015 e nel 2017 – facendo un offerta del 10% -, ricevendo sempre risposte negative.
Il consiglio comunale giustifica le proprie scelte affermando che “lo scavo avrebbe un enorme impatto ambientale sull’area circostante. […] Inoltre, il costo per scavare la discarica, immagazzinare e trattare i rifiuti potrebbe ammontare a milioni di sterline, senza alcuna garanzia di trovare il disco rigido. E anche se venisse ritrovato, è improbabile che esso sia ancora funzionante“.
Una vicenda surreale, nella quale vi è una sola certezza: se Howells non avesse portato in discarica il proprio disco rigido ora sarebbe probabilmente ricco.
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Per gli amanti delle serie TV questi fatti rievocano un celebre episodio dell’undicesima stagione della sitcom The Big Bang Theory. Il titolo del nono episodio è infatti: “The Bitcoin Entanglement” (La complicazione dei bitcoin). Durante questo episodio, Sheldon riferisce agli amici l’alta quotazione raggiunta dai bitcoin. Leonard e gli altri si ricordano di averne “estratti” un certo numero sette anni prima: valendo circa 5.000 dollari l’uno sarebbero potenzialmente ricchi. Cercano quindi di ricordare su quale computer si trovano i bitcoin e, a tale scopo, ripercorrono gli eventi di quel periodo; in questo frangente scoprono che Sheldon era stato escluso dal progetto. Deducono che la criptovaluta si trova su un vecchio portatile che Sheldon aveva dato a Penny, il quale, a sua volta, lo aveva dato a Zack.
Alla fine il portatile viene recuperato, ma dei bitcoin non vi è alcuna traccia: Sheldon, data l’esclusione dal progetto, li aveva trasferiti per vendetta su una penna USB che Leonard usava come portachiavi, ma che, purtroppo, ha perso ormai da tempo. È quindi probabile che la triste vicenda di Howells possa essere stata di ispirazione per Mark Cendrowski, direttore del suddetto episodio della serie.
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