La diversificazione dei servizi offerti dai due sistemi operativi nelle applicazioni di messaggistica sarebbe potenzialmente una criticità
Da un rapporto condiviso dal Wall Street Journal, su un campione di adolescenti americani, è emerso un dato alquanto interessante. Tutti siamo a conoscenza di quanto la fase attraversata nella fascia tra i 12 e i 18 anni fondamentale nel definire quelli che saranno gli uomini e le donne di domani. E’ un periodo pieno di mutamenti e scoperta, ma soprattutto di confronto con quello che che attende l’essere umano fuori dalla cerchia familiare.
Gli adolescenti quindi sono messi sotto pressione da moltissimi imperativi e stimolati da diversi input. Non ci saremmo quindi mai aspettati che l’aspetto evidenziato fosse così impattante sulle loro routine quotidiane.
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Al centro del mirino è stato messo infatti il rapporto tra i giovanissimi e la tecnologia ed è emerso come ci sia un singolare disagio nel momento in cui i ragazzi si trovano a relazionarsi tra di loro utilizzando smartphone con sistema operativo diverso.
A finire nell’occhio del ciclone sarebbero alcune ” premure” che iOS manca di riservare a chi da Android prova a scrivere un sms ad un iPhone. Prima tra tutte il colore della notifica, blu nel caso si tratti di comunicazioni entrambe invitare da melafonini. Ma non solo. E’ lo stesso protocollo RCS, al quale rispondono tutte le funzionalità quali spunte varie o condivisione di file audio e video, ad essere totalmente diverso.
Interrogato sull’argomento Hiroshi Lockheimer, in carica quale Senior Vice President di Android, si è espresso fortemente a favore ad un sistema di integrazione che superi questa dicotomia nell’app di messaggistica.
Per Lockheimer l’obiettivo non è quello di acquisire iMessage come prodotto sugli Android, piuttosto di sviluppare dei protocolli RCS condivisi. E’ pertanto su questa strada che si colloca la buona volontà di Google che chiede quindi all’azienda di Cupertino un tavolo strategico comune che serva a superare questo impasse di sviluppo.
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Non sappiamo quando e se la Apple coglierà questo invito. E’ tuttavia un punto di vista interessante, che tiene conto anche dei diversi passi che i due sistemi operativi stanno facendo e che portano a migliorare le prestazioni di entrambi, con maggiore flessibilità e un’aumento della soddisfazione dei clienti. E perché no, in questo caso, sarebbe un passo significativo per ridurre i momenti di sfrido tra adolescenti permettendo magari loro di concentrarsi su argomenti diversi e forse anche più stimolanti per il loro percorso di crescita personale.
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