Anno orribile per le crypto, record negativo per le transazioni illegali: ben 14 miliardi di Dollari

Il giro di affari per i cybercriminali si è fatto sempre più significativo, grazie all’aumento delle frodi e all’incremento esponenziale dei fatturati legati alle monete virtuali

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Il 2021 è stato considerato un anno terribile per l’aumento incontrollato delle frodi online il cui obiettivo primario sono le chiavi d’accesso e i contenuti dei nostri wallet virtuali -MeteoWeek.com

Le criptovalute sono state al centro del mirino dell’economia mondiale dell’anno appena trascorso e sembra che non intendano cedere il passo neanche nel 2022. Complice la modalità d’accesso a questo tipi di moneta e alla tecnologia blockchain. Che da molti è stata osannata portando a profitti inimmaginabili.

Nello specifico si può affermare che si sia realizzato un vero e proprio record. Difatti il valore totale delle frodi è raddoppiato a fronte di una quota percentuale sul totale che tende ad appiattirci. E questo si verifca a causa di un mercato in forte espansione.

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E’ la società Chainalysis, che si occupa di fornire dati e analisi blockchain ad agenzie governative, banche e aziende di tutto il mondo, a darci uno spaccato di una situazione allarmante. Dove la criticità è legata maggiormente all’assenza di regolamentazioni nonché di un apparato normativo ancora avvolto nella nebbia.

Come i criminali si arricchiscono con le frodi online che minano la sicurezza dei nostri portafogli digitali

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Con il dilagare dei wallet anche i malfattori hanno trovato un modo per prosperare sui risparmi dei piccoli e grandi investitori che nelle criptovalute hanno trovato una fonte redditizia- MeteoWeek.com

Il report condiviso disegna un quadro a tinte scure. Nel 2021 infatti le attività legate alla malavita del web ammonterebbero a ben  14 miliardi di dollari. Il doppio rispetto al 2020 dove invece la cifra si era attestata a soli 7,8 miliardi.

Ma a colpirci maggiormente sono appunto le quote percettuali. Perché sebbene abbiamo assistito ad un double digit, in un settore economico che sta vedendo un boom di espansione esponenziale, queste si piazzano a soli 0,15%. E questo su un totale di fatturato legato alle monete virtuali che hanno movimentato transazioni per 15,8 trilioni.

Per comprendere la natura degli illeciti basti pensare alle modalità con le quali normalmente i malfattori agiscono. Dal banale data breach, causato da link o email e massaggi sospetti. Fino a truffe online di ben altra natura. Moltissime sono quelle che hanno sfruttato il classico schema Ponzi, come la recente sgominata in Russia. Una delle ultime, ad esempio, ha riguardato il così detto squidcoin. Il nome gli si deve in onore dell’omonima serie di Netflix, ed è nota per il suo valore che è stato gonfiato all’inverosimile, fino a un massimo di 2,85 dollari, per poi crollare vertiginosamente perdendo un qualsiasi valore.

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E tuttavia, nonostante il rischio di raggiri sia davvero molto presente si registrano due interessanti dinamiche. La prima riguarda la continua crescita di quotazioni in borsa, dove il Bitcoin veleggia senza colpo ferire, la seconda una carenza ancora relativamente importante da parte di organi si controllo che affrontino la questione in maniera organica e siano in grado di predisporre un linguaggio comune in termini di sicurezza condiviso da protocolli internazionali.

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