Xiaomi in controtendenza. Sempre e comunque, nell’ottica dell’innovazione e del miglioramento. Il colosso (ormai è il caso di definirlo così) cinese della telefonia e dell’elettronica, infatti, è andato avanti dove altre compagnie sono tornate indietro, andando a implementare una serie di funzionalità che altri smartphone hanno solo accennato ad avere, prima di scomparire del tutto.
Ne è esempio lampante il recente miglioramento del sensore per il riconoscimento delle impronte digitali situato sotto lo schermo dello smartphone, che molti dispositivi Android hanno provato ad avere prima di abbandonarlo a favore dei sistemi di riconoscimento facciale, e che invece Xiaomi ha deciso di far diventare un punto di forza dei suoi telefoni.
I tecnici Xiaomi infatti hanno deciso di mettersi a lavorare su una reale e importante estensione del sensore per impronte digitali non a una sola parte ma a tutta l’ampiezza dello schermo del telefono, così da permettere agli utenti di utilizzare le impronte in qualunque area del display.
Xiaomi deposita un brevetto per il nuovo sensore di riconoscimento
Tutte queste specifiche sono trapelate da un brevetto che è stato depositato da Xiaomi al Chinese Patent Office, il corrispettivo dell’Ufficio Brevetti occidentale. La documentazione allegata alla richiesta di brevetto infatti è molto dettagliata nella descrizione del funzionamento del nuovo sistema attraverso una serie di immagini che lo spiegano in maniera pratica.
A spiegare bene il funzionamento del nuovo sensore è stato il sito cinese IThome, sulle cui pagine si legge che questo sensore funziona attraverso una rete di LED infrarossi che si trovano tra il display AMOLED e il touchscreen capacitivo del telefono. In questo modo il touch registra tutte le informazioni su posizione e forma dell’impronta, mentre lo strato inferiore emette una luce a infrarossi che verrà poi proiettata sui recettori.
Così facendo i ricevitori confronteranno le informazioni che sono già state salvate in memoria e l’utente sarà così in grado di sbloccare lo schermo del cellulare da qualunque zona del display.
LEGGI ANCHE >>> Amazon Alexa sa troppo di noi? Ecco un modo per fare il reset dati ed è semplicissimo
Detta così sembra molto semplicistica, ma in realtà se il brevetto verrà trasformato in una tecnologia pratica, aprirà molte strade agli altri produttori di telefoni ed anche e soprattutto a Xiaomi, che potranno in primis implementare questo tipo di sensore non solamente sugli smartphone ma anche su device che hanno display più grandi, come i tablet, che vengono maneggiati sia in orizzontale che in verticale.
LEGGI ANCHE >>> Novità da Sky: addio a questi canali, da Gennaio non li vedremo più
E’ chiaro che Xiaomi non ha “inventato” niente, a voler essere pignoli: prima di loro c’è stata Huawei a brevettare nel 2020 una idea come questa per essere poi portata sui mercati internazionali. Purtroppo come tutti sanno, Huawei è poi andata incontro al pesantissimo ban imposto dagli Stati Uniti sui suoi dispositivi e quindi non ha potuto portare avanti una lunga serie di progetti. Mentre Xiaomi, che non ha mai avuto problemi di questo genere, potrebbe trarre vantaggio da questo brevetto proponendo per prima questa tecnologia sui suoi dispositivi.