Disastro spaziale: il razzo russo Angara-A5 va in avaria e i suoi componenti si sono schiantati sulla Terra

Un rientro incontrollato, per usare un eufemismo, molto simile a un disastro spaziale. La conseguenza del fallimento del terzo lancio del nuovo razzo Angara-A5, andando prima fuori controllo, poi in avaria, si ripercuote sulla Terra.

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Disastro per il razzo Arianne-5 al rientro sulla Terra – MeteoWeek.com

I suoi componenti sono caduti nel Pacifico occidentale, a Nord di Papua-Nuova Guinea. Per fortuna, nessuno è stato colpito dai detriti, come assicurato dal diciottesimo Space Control Squadron, un’unità di controllo spaziale statunitense, situata presso la Vandenberg Space Force Base in California, che ha il compito di fornire supporto 24 ore su 24, 7 giorni su 7 alla rete di sorveglianza spaziale.

A un anno, più o meno, di distanza dal suo ultimo lancio, Angara-A5 era decollato (con un finto carico utile) dal Cosmodromo di Plesetsk, nella regione di Arkhangelsk della Russia Occidentale, con l’obiettivo di testare per la prima volta un nuovo razzo di stadio superiore, chiamato booster Persei. Ma qualcosa è andato storto.

Un guasto che ha mandato in avaria dal motore su cui indagare

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Si cercano le cause dell’avaria di Angara-A5 – MeteoWeek.com

Angara-5 ha raggiunto l’orbita terrestre bassa, ma non è stato in grado di salire più in alto, come previsto, per colpa di un guasto che ha mandato in avaria il motore nel suo booster Persei di stadio superiore, secondo i resoconti dei media.

Da qui il fuori controllo che ha creato tanto panico fra gli scienziati: la maggior parte dei detriti spaziali, comunque, è bruciata al rientro nell’atmosfera, fortunatamente le parti rimanenti non sono atterrate in regioni abitate, dove avrebbero potuto causare danni, molto più gravi di quelli fatti nel Pacifico. I funzionari dell’industria spaziale russa hanno formato una commissione per indagare sul guasto del motore Persei.

Il razzo russo (che prende il nome di un noto fiume siberiano), è il primo veicolo di lancio per carichi pesanti, utilizzato dall’agenzia spaziale russa Roscosmos dal crollo dell’Unione Sovietica, ormai tre decenni fa. Il suo primo volo di prova, nel dicembre 2014, ha messo un carico utile fittizio di due tonnellate in orbita geosincrona. Il suo secondo volo di prova era previsto per il 2016, ma ritardi e problemi di fornitura lo hanno ritardato fino a dicembre 2020, quando ha trasportato con successo un altro carico fittizio.

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Secondo i funzionari russi, l’Angara-A5 è più rispettoso dell’ambiente dei suoi predecessori, in quanto utilizza ossigeno e cherosene come carburante, piuttosto che l’eptile, molto più tossica. I funzionari russi speravano che il nuovo razzo potesse fornire un’accelerata all’industria spaziale privata, che fa il pari con un nuovo trampolino di lancio per questo al cosmodromo di Vostochny, nell’estremo oriente russo.

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Il terzo lancio avrebbe dovuto trasportare il nuovo booster Persei di livello superiore. Sarà per la prossima volta, non certo questa.

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