Gli scienziati ritengono che alcuni animali in via di estinzione siano seriamente in pericolo a causa di un anfibio che li divora, e per poterli salvare hanno pensato bene di costruire un robot con le sembianze di un particolare pesce.
Il campo della robotica si sta evolvendo anno dopo anno grazie alla nascita di tecnologie sempre più interessanti tra loro. Ne abbiamo avuto la prova, per fare un esempio, con il robot Spot di Boston Dynamics, in grado di sostituire l’uomo in alcune attività legate alla sicurezza generale.
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E continuiamo con un’altra macchina molto importante per l’ecosistema, la quale potrebbe risultare essere estremamente utile visto lo scopo per cui è stata creata. Difatti, l’obiettivo principale del pesce robot è garantire la protezione di alcune specie a rischio.
La sua esistenza è stata ufficializzata di recente su iScience, dove uno studio ha parlato di come il pesce zanzara stia terrorizzando i mari. Dunque, la macchina in questione, in che modo dovrebbe fermarlo, e soprattutto da quale tipo di azione?
L’obiettivo dell’esperimento
Questo pesce d’acqua è considerato come l’animale più diffuso in tutto il mondo, ma non è questo quello che lo rende pericoloso. Difatti, sembra che la specie si nutra di molte larve di zanzara, e mangiandone così tante in poco tempo potrebbe provocare dei danni irreversibili all’ecosistema.
A questo punto, dunque, gli scienziati non hanno potuto fare altro che intervenire immediatamente sulla questione, anche perché pare che non si limiti soltanto a ciò: sia i girini che altre tipologie di pesce sono sotto il mirino di questo animale, rendendolo un vero e proprio predatore che non può essere ignorato.
Tuttavia, la soluzione è stata trovata di recente: realizzare uno spaventapasseri nuotatore potrebbe essere la chiave di altezza che tanto stavamo aspettando. Con un robot potremmo essere in grado di far fuggire i pesci zanzara dalle loro vittime, impedendo a quest’ultime di essere inevitabilmente divorate.
L’obiettivo è quello di spaventarli e allontanarsi facendo assumere alla piccola macchina le fattezze di un pesce persico, una nemesi naturale dell’animale mangiatore e che non può contrastare in alcuna maniera. Così facendo, quindi, possono allontanarlo facilmente da tutte le specie.
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Per accertarsi che funzionasse hanno voluto mettere alla prova questa tesi mettendo all’interno di una vasca i pesci robot, i zanzara ed infine dei girini. L’esito è stato un successo: i predatori sono fuggiti e non ci hanno nemmeno provato a rischiare la loro vita, segno del fatto che tengano maggiormente alla propria sopravvivenza piuttosto che alla tentazione di nutrirsi di animali più deboli. Questo istinto primordiale, quindi, è proprio ciò che ci fa capire che il pesce robot può portare a termine l’obiettivo per cui è stato creato, cioè spaventarli e farli scappare.