La nuova sinergia tra le due aziende porterà sicuramente grandi benefici per tutti gli utenti, tanto in termini di approccio commerciale che di accessibilità
L’ultimo colpo di mano in casa RAI potrebbe attestare una diffusione ancora più capillare della sua applicazione di contenuti. Che la tv di stato utilizzasse una piattaforma ricca è sempre stata la sua caratteristica di punta. Lo dimostra l’apprezzamento degli utenti che testimonia il successo di questo strumento digitale.
Tuttavia una nota dolente che non ha ancora permesso a Rai Play di sbocciare è la sua visibilità sui motori di ricerca. Un gap che però sarà un lontano ricordo, grazie alla scelta strategica di aderire ad una partnership commerciale con Google TV. Le due aziende sublimano i rispettivi ambiti grazie a questa scelta vincente.
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Da un lato abbiamo completezza e varietà di genere, sopratutto un grande archivio storico che farà impazzire tutti coloro i quali apprezzano i titoli decisamente agè ma anche chi segue eventi sportivi disponibili sono per questa piattaforma. Dall’altro invece la distribuzione capillare di Google TV su molti dispositivi potrebbe essere la chiave di volta che permetterebbe all’applicazione di emergere nel panorama dei contenuti online.
Pensavamo che Rai Play fosse già un elemento di punta tra le app di prestigio che offrono servizi di questo tipo. I numeri ce lo confermano d’altronde. Se analizziamo le scelte degli utenti infatti potremo notare come solo nella fascia degli under 45, nel mese di novembre, si sono registrati ben il 51% di utenti in più. Ma se andiamo ad analizza le preferenze degli under 25 ci rendiamo facilmente conte che questa piattaforma piace parecchio anche ai giovani.
Ed il suo successo è presto spiegato. Effettuando l’accesso ci si apre davanti un tesoro inesplorato, una vasta cineteca costituita da film di qualità, oltre che serie firmate Rai, documentari e altri contenuti televisivi. Per i piccoli invece non c’è che l’imbarazzo della scelta, e sarà difficile districarsi nel vasto panorama di possibilità.
Dulcis infundo abbiamo il target degli sportivi. Va ricordato infatti che il 2022 è l’anno della coppa del mondo FIFA in Qatar, e l’azienda italiana sarà l’unica broadcaster a trasmettere le partite sulle sue reti.
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Ora che una semplice ricerca rimanderà a questa versione digitale della tv di stato siamo certi che il futuro un po’ burrascoso che affronterà l’amministratore delegato Carlo Fuortes non sarà poi così grigio. Ampliare le possibilità di accesso potrebbe anche legittimare una sovrapprezzo legittimo, allineando il servizio a quello dei competitors, al netto del canone.
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