Uno smartphone in mano ad un adolescente, o peggio ancora ad un bambino, è forse il mezzo più pericoloso che potessimo affidargli. Soprattutto poi da quando sono arrivati i social a far capolino nella quotidianità di tutti. Ma da ora, se non vi fidate o se volete tenere a bada un adolescente particolarmente portato a postare anche quando è in bagno, Instagram ha pensato a voi.
Il capo di Instagram, Adam Mosseri ha annunciato una nuova regolamentazione per i minori, infatti a partire da marzo il social network metterà a disposizione di genitori e tutori che si occupano di adolescenti o che ne hanno in famiglia almeno uno, gli strumenti necessari per vedere quante ore i ragazzi passano sulla app, che cosa guardano e cosa postano, e impostare dei limiti di tempo giornalieri che gli adolescenti non potranno non rispettare. «Sarà la prima versione di questi strumenti, continueremo ad aggiungere funzioni nel tempo», ha detto Mosseri, senza dare altri dettagli su come gli account dei genitori saranno collegati a quelli dei figli, e ancora a noi non è dato saperlo. Questo provvedimento non arriva a caso, ma è il risultato di mesi davvero pesanti per i social media.Negli ultimi mesi infatti, come ben sappiamo, l’attività di Facebook e di Instagram è stata messa a dura prova da alcune inchieste e dalle informazioni contenute nei documenti diffusi dalla “whistleblower” Frances Haugen, ex dipendente di Meta, nuovo nome dell’azienda che controlla i due social network, che lanciava accuse pesanti alla squadra di Mark Zuckerberg.
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Uno dei documenti messi sul banco di prova da Haugen mostrava proprio come Facebook, nonostante avesse ricevuto un rapporto sui disagi psicologici provocati sulle adolescenti da Instagram e dalle immagini che promuoveva, non avesse preso alcuna iniziativa per risolvere il problema, anzi ha continuato imperterrito per la sua via. In teoria l’uso dell’app sarebbe vietato alle persone con meno di 13 anni (in alcuni paesi bisogna essere ancora più grandi per usarla) ma non esistono sistemi per assicurarsi con certezza che ragazzi più giovani non la usino. Ma soprattutto, oltre al divieto, un minimo di cervello: minorenni online?
A novembre 2021 i procuratori generali di ben 11 stati americani hanno avviato un’indagine specifica sulle tecniche utilizzate da Meta per aumentare la frequenza e la durata del coinvolgimento delle persone giovani e sui danni fisici e mentali causati da un prolungato uso dei social media. L’8 dicembre, Mosseri ha parlato di fronte a una commissione del Senato americano, per rispondere a una serie di domande sull’impatto dei social network su bambini e adolescenti e sulle accuse che Haugen ha tirato fuori.
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In aggiunta agli strumenti di controllo per i genitori che verranno dati in dotazione probabilmente con un account, già a gennaio Instagram introdurrà una funzione per permettere a tutti gli utenti di cancellare più post, commenti e like contemporaneamente, se secondo il loro parere urtano la sensibilità .