Apple e Beats portano avanti ormai una collaborazione decennale che si prospetta essere la più potente in circolazione, ancora per un bel po’.
Le cuffie Beats sono forse uno dei marchi più noti nell’ambito dell’home audio, e con il passare del tempo sono diventate un vero e proprio status simbol. Ma com’è nata l’azienda americana famosa per le sue fantomatiche cuffie? com’è arrivata all’acquisizione da parte di Apple? Partiamo subito con l’ultima notizia: la collaborazione con la Mela e la loro ultima uscita. Apple ha infatti annunciato un’edizione limitata degli auricolari Beats Studio Buds, realizzati con una collaborazione con il concept store Union, in occasione del suo 30° anniversario.Decisamente un anniversario da ricordare. Union ha anche aperto il suo primo negozio a New York, nel quartiere Soho, che di questi tempi è considerato molto rivoluzionario e IN, diventando in breve tempo il simbolo dei giovani amanti dello stile e dell’anticonformismo, ovviamente quelli che se lo potranno permettere.
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Dopo non molto, sempre riferendoci a Union, fu aperto anche un secondo punto vendita a Los Angeles, che è l’unico che ancora oggi fa da faro su territorio americano.Le Beats Studio Buds in edizione limitata saranno disponibili esclusivamente in questi due negozi Union di Los Angeles e Tokyo, dove risiede l’altro solo negozio, oltre che sul suo sito web ovviamente, o non venderebbero neanche la scatola delle cuffie, e sono disponibili a partire dal 1 dicembre con un prezzo di vendita di 149,99 dollari, lo stesso dei Beats Studio Buds in versione standard. Tutto sommato, fattibili. Questa edizione limitata è caratterizzata da una colorazione rossa, nera e verde (le Beats sono sempre state molto colorate, a differenza di Apple sempre bianca e minimal) che trae ispirazione dalla bandiera panafricana e rende omaggio alle radici di Union. Il logo dello store è anche presente sulla custodia di ricarica, come potete vedere nella foto in apertura. Le caratteristiche di hardware non cambiano dalle standard, e vediamo un design a bottone, privo di stelo, la cancellazione attiva del rumore, un’autonomia massima di cinque ore di ascolto con ogni singola carica, con il supporto “Hey Siri”, resistenza al sudore con certificazione IPX4, supporto a Dov’è e porta di ricarica USB-C. Insomma, tutto il pacchetto.
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Come dicevamo all’inizio, per alcuni, Beats è diventato un vero e proprio status symbol, anche sulla scia delle tante celebrità che le adottano senza riserve. Basti ricordare l’uscita di Beats con Ed Sheeran nella pubblicità, che cantava e presentava al mondo il brano Don’t. Per altri, è un brand sopravvalutato e costoso. Ma è innegabile, ci son sempre due realtà della medaglia. Le Bears hanno cambiato il suono a base di bassi ultracarichi, ed è ciò che lascia perplessi ancora oggi, soprattutto in quanto orientato solo verso alcuni generi musicali. Apple ha rilevato tutta la linea nel lontano 2014. Cupertino ha visto questa occasione, per entrare nel mercato musicale, piuttosto chiuso. Ecco quindi che, nell’estate 2015, debutta Apple Music. Tutto merito di Beats, lo sapevate?
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