Alcune start up e brand di nicchia vanno controtendenza: il giorno del Black Friday rimarranno chiusi o devolveranno tutto il ricavato in beneficienza. Il motivo? Lanciare il messaggio che bisogna consumare meno e meglio se vogliamo salvare il pianeta.
Non ci sono molte alternative per fermare il cambiamento climatico e diminuire l’impatto umano sul pianeta: l’unico modo è cambiare le nostre abitudini di acquisto. Ne sono convinti i brand che hanno aderito alla campagna “Don’t Black Out The Future” e hanno deciso di non aprire i propri store il 26 Novembre oppure devolvere gli introiti della giornata a progetti sociali.
L’idea di consumo sostenibile è racchiusa in questa frase di Vivienne Westwood ed è fonte di ispirazione per tutti i brand che decidono di seguire questi principi. C’è chi si muove già da tempo, come il marchio Oway che dal 2013 ha sostituito i contenitori di plastica dei suoi cosmetici con altri più sostenibili in vetro e alluminio. Il 26 novembre chiuderà i propri store fisici e bloccherà l’e-commerce.
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Strategia diversa per il brand di streetwear ANTI-DO-TO che ha deciso di devolvere tutti i profitti, che arriveranno dalla vendita online dei suoi capi dal 26 al 29 novembre, alla produzione e all’invio di skate all’Haramba Skatepark. Inoltre verrà finanziato un corso di skate per i giovani . Lo Skatepark è stato progettato e creato per i ragazzi di Gaza dalla NGO Gaza Freestyle grazie al contributo del marchio italiano.
Infine, c’è chi invita a ricorrere alla economia circolare. E’ il caso del marchio svizzero Feitag, che produce borse in teloni riciclati e ha deciso di chiudere i suoi store fisici e online durante il Black Friday, invitando i suoi clienti a preferire lo scambio di beni usati. Iniziative simili saranno prese anche da Brompton, precursore delle biciclette pieghevoli, che offrirà il noleggio gratuito di una bicicletta e da Flamingos Life, che chiuderà il suo negozio online.
Ma c’è anche chi sceglie di portare avanti le sue idee e cambiare il suo modo di agire per tempi molto più lunghi. Ha deciso di seguire questa strategia Reborn Ideas, social commerce community che produce beni secondo i principi dell’upcycling, recycling e del riciclo creativo, che per un mese lancia un Clean Friday quotidiano. Infatti, basterà andare sui suoi profili social per donare ciò che si desidera a The Ocean Cleanup, fondazione che studia sistemi per rimuovere la plastica dagli oceani.
Lo scopo di questa iniziativa è spiegato da Maurizio Mazzanti, co-founder di Reborn Ideas: “Con il nostro Clean Friday vogliamo portare un supporto concreto a una realtà importante come The Ocean Cleanup e dimostrare che i social network possono essere uno strumento importante nella diffusione di azioni positive.
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I social network, prima di essere una somma di algoritmi, sono le persone che li frequentano”. E’ proprio tramite i social, infatti, che tutte queste iniziative vengono diffuse e conosciute. Anche aderire non è mai stato così semplice tramite le pagine social dei vari brand.
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