Pronto Janus, il telescopio italiano piu grande mai visto prima, per l’esplorazione dello spazio

Il Jovis, Amorum ac Natorum Undique Scrutator (JANUS) è pronto per essere inviato in Francia a sottoporsi agli ultimi test prima del de orbita

Janus è il nuovo il telescopio che contribuirà alla realizzazione della missione Juice del del programma Cosmic Vision 2015-2025 dell’ESA – Meteoweek.com

La società italiana Leonardo, sotto l’egida dell’Agenzia Spaziale italiana e la supervisione scientifica dell’Università Parthenope di Napoli e dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF), ha dato i natali a Janus, un telescopio che farà molto parlare di se.

Il Jovis, Amorum ac Natorum Undique Scrutator (JANUS) rappresenta infatti uno dei contributi che la comunità scientifica italiana ha sviluppato pensando alla missione Juice.

La Jupiter ICy moons Explorer (JUICE) è un progetto dell’Agenzia Spaziale Europea il cui obiettivo è l’osservazione e lo studio delle tre lune gioviane. Ganimede, Europa e Callisto infatti sono accomunate dalla caratteristica di possedere un certo quantitativo d’acqua sotto la superficie. Un elemento che fa presagire la presenza di un qualche tipo di vita biologica di natura extraterrestre. L’avvio previsto per questa missione è fissato al 2022. Mentre l’arrivo della sonda nell’orbita di Giove è fissato non prima del 2029.

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A contribuire quindi all’assortimento tecnologico di questa missione, a breve, si unirà anche JANUS. Che era già stato preceduto dallo spettrometro MAJIS (Moons And Jupiter Imaging Spectrometer). Per entrambi il contributo nello sviluppo si deve alla Leonardo mentre l’aspetto finanziario e scientifico è rispettivamente accreditato all’ASI e all’INAF.

Le caratteristiche di Janus e i suoi obiettivi specifici

A raccontarci le specifiche del progetto sono le parole della responsabile del volo umano e strumentazione scientifica dell’Asi Barbara Negri. Quest’ultima ha spiegato come la camera ottica dello strumento Janus permetterà di comprendere meglio le specifiche dei satelliti. Questi orbitano intorno a grande gigante gassoso e rientrano nel radar degli astro-scienziati per la possibilità di ospitare forme di vita.

A spiegarci invece le specifiche dell’iter che hanno portato al varo del progetto è il capo dell’unità Satelliti scientifici e per l’esplorazione robotica dell’Asi, Raffaele Mugnuolo,  responsabile per l’agenzia delle attività di coordinamento all’interno dell’equipe di Leonardo e dei rapporti con le società internazionali correlate alla realizzazione del telescopio. Il referente ha affermato che Janus, a seguito delle verifiche al quale l’hanno sottoposto Esa, Asi e Inaf ha avuto il via libera al trasferimento al centro di Tolosa, affinché venga montato sul modulo della navicella.

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A seguito dei check andati a buon fine è stato possibile quindi inviare l’apparecchio alla sede dell’ESA francese. Sarà qui che sarà sottoposto ad una seri di 11 esperimenti, finalizzati a comprendere le reali capacità tecniche dello strumento. Janus d’altronde avrà il compito di acquisire immagini multi-spettrali relative alle tre lune di Giove, la cui qualità sarà di gran lunga superiore rispetto a quelle ottenute fin ora. La scelta di uno strumento ad infrarossi è legato alle caratteristiche proprie di questi corpi del sistema solare, e permetterà di effettuare una raccolta dati anche nelle aree normalmente nascoste.

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