Sono pochi, ma fanno un grande rumore mediatico e inquinano la realtà dei fatti e la purezza delle notizie sul clima. Ecco di chi parliamo.
I 10 profili Facebook che si impegnano maggiormente nella disinformazione
Il Counter Digital Hate (Ccdh), un’organizzazione no-profit britannica che si impegna a combattere la disinformazione online, ha individuato ben 10 profili su Facebook che risultano attivi a diffondere notizie false sul clima.
Lo studio condotto dall’ente conclude che il 69% dei contenuti pubblicati sui social network che negano il cambiamento climatico viene realizzato da 10 editor.
Ma entriamo più nello specifico. Ecco quali sono i profili individuati:
Sito Web americano di notizie, opinioni e commenti di estrema destra fondato a metà del 2007 dal commentatore conservatore americano Andrew Breitbart, che lo ha concepito come “l’Huffington Post di destra”
Sito web politico e di notizie conservatore americano con sede a Phoenix, in Arizona. Il sito è stato fondato dal consulente politico Floyd Brown nel 2008.
Sito web di notizie e opinioni conservatore americano fondato da Christopher Ruddy il 16 settembre 1998 e gestito da Newsmax Media.
Sito web di notizie e opinioni conservatore americano
Gruppo americano di analisi dei contenuti con sede a Reston, Virginia, fondato nel 1987 da L. Brent Bozell III. Si caratterizza come un cane da guardia dei media.
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E’ un quotidiano pubblicato a Washington. Fondato nel 1982 da Sun Myung Moon, leader della Chiesa dell’unificazione, ha una linea editoriale di stampo conservatore. L’editore è Wesley Pruden.
Sito che nei suoi trascorsi ha pure l’aver promosso la disinformazione sulla pandemia di Covid-19.
Sito Web di notizie conservatore americano e una società di media fondata nel 2015 dal commentatore politico Ben Shapiro e dal regista Jeremy Boreing. È un editore leader su Facebook e produce diversi podcast tra cui The Ben Shapiro Show.
- Media statali russi tramite RT.com e Sputnik News
RT è un canale televisivo satellitare russo diffuso a livello mondiale, il primo tra i canali della Russia completamente in digitale. E’ un canale finanziato direttamente dal Cremlino e ha lo scopo principale di migliorare la reputazione della Russia nel mondo e di diffonderne all’estero le posizioni e che nel 2014 Vladimir Putin intendesse contrastare una copertura mediatica a suo giudizio tendenzialmente negativa da parte dei media occidentali
In poche parole, da un numero ridotto di profili arrivano più dei due terzi di contenuti fake legati al cambiamento climatico.
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Come è stata condotta l’indagine?
L’indagine è stata realizzata utilizzando uno strumento di analisi dei social media, NewsWhip, che ha permesso di analizzare quasi 7 mila articoli negazionisti sul tema del cambiamento climatico. I post hanno ottenuto oltre 700 mila interazioni su Facebook.
Gli autori dello studio puntano l’indice anche contro Facebook che ospita i contenuti e dovrebbe invece rifiutarli o etichettarli come fuorvianti in maniera più solerte. Facebook dal canto suo nega però l’attendibilità dei risultati di questa ricerca affermando che la metodologia usata è imperfetta e che la piattaforma si impegna a combattere la disinformazione sul cambiamento climatico.