Il progetto della stazione di lancio con sede a Starcase continua il suo completamento con l’aggiunta di nuovi elementi
C’è grande fermento in Space X. L’azienda infatti sta portando avanti il suo ambizioso e serrato programma relativo allo sviluppo della stazione di lancio verticale. A questa è affidato il supporto per la sua ammiraglia Starship ed il progetto è una mastodontica torre. E a questa, sia a causa della sua peculiare forma che delle sue dimensioni decisamente imponenti, è stato definito dai buontemponi semplicemente Mechazilla.
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Se ancora di tempistiche non si può esattamente parlare, visto che è alquanto improbabile che l’opera possa giungere a compimento entro la fine dell’anno, qualcosa però è certo. Infatti al momento è al vaglio della Federal Aviation Administration (FAA) che si dovrà occupare della valutazione ambientale. Il progetto del prototipo SN 20, che dovrà effettuare la de orbita, prevede che questo possa volare a un’altitudine di 200 km e che sia in grado di atterrare probabilmente su una piattaforma.
Il progetto di Mechazilla sta richiedendo diversi passaggi. La sede è Starcase, in Texas, nella cittadella approntata ad hoc per l’occasione da Elon Mask. E’ qui che sorge questa imponente stazione.
Dapprima a vedere la luce ad inizio anno è stata la torre vera e propria. Solo successivamente questa estate era stato montato il primo dei due bracci meccanici dotato di arpione. Questo particolare tipo di elemento è chiamato dagli ingegneri QD ovvero Quick Disconnect. Ora in ottobre è stato installato anche il suo gemello, dando quindi una forma ben definita al progetto, ma sopratutto facendo comprendere meglio quale sia il suo funzionamento. La coppia, simpaticamente rinominata Chopstick, ovvero “bacchette”, avrà il compito di tenere agganciato il mezzo e di accompagnarlo in fase di lancio.
Le fasi successive, secondo quanto previsto dal planner, prevedono il montaggio di un carrello che possa coprire tutta la lunghezza dell’opera e dunque successivamente l’installazione di un sistema di cavi d’acciaio. A questi è affidato il compito di fissare, in maniera più consistente, la struttura alla basetta di appoggio. Ma anche connetterla ai sistemi di controllo della cabina di regia.
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Ora quindi non resta che attendere gli ulteriori sviluppi, il cui elemento imprescindibile resta però il nullaosta della Federal Aviation Administration. Infatti, solo dopo aver superato questo importante scoglio, si potrà passare alle fasi successive di sviluppo del prototipo, e mettere quindi alla prova le sue dotazioni all’avanguardia. Dunque non ci resta che osservare l’avanzare della fase di cantiere di Mechazilla che si sta rivelando entusiasmante e contraddistinta da interessanti aggiunte tecnologiche.
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