La NASA ha sperimentato un razzo gigantesco per riportare l’umanità sulla Luna il prossimo febbraio.
“Non chiedo mica la Luna”. E invece sì.
Febbraio 2022. Segnatevi questo mese perché la NASA vuole riscrivere la storia delle esplorazioni spaziali, sperimentando il primo volo dello Space Launch System (SLS), il gigantesco razzo che l’agenzia spaziale statunitense intende utilizzare per tornare a esplorare la Luna con astronaute e astronauti.
Nel caso si verifichino problemi tecnici, il lancio potrebbe slittare a marzo o aprile. Una situazione simile è già accaduta nel 2017 quando SLS avrebbe voluto effettuare il lancio, ma la tecnologia è stata avversa. Di conseguenza, per evitare ulteriori ritardi, si è preferito investire per risolvere i problemi e far partire il progetto.
Vediamo l’SLS un po’ più da vicino: è alto 98 metri (un palazzo di 30 piani praticamente) e sarà affiancato da Orion, la capsula da trasporto sviluppata dalla NASA per l’esplorazione dello Spazio profondo.
Il programma Artemis I
La nuova missione della NASA si chiama Artemis I e non avrà equipaggio a bordo. L’obiettivo è testare il sistema di lancio e la capsula spaziale, in un viaggio intorno alla Luna che durerà tra le 4 e le 6 settimane a seconda della posizione del nostro satellite naturale rispetto alla Terra al momento del lancio.
La NASA ha l’obiettivo di tornare sulla Luna, facendovi sbarcare la prima astronauta e la prima persona di colore, entro la fine del 2024. Un compito ambizioso, ma altrettanto arduo.
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Cosa succede se la missione ha successo?
Se Artemis I sarà un successo, la NASA procederà con la missione Artemis II, la prima con equipaggio a bordo e che compirà un viaggio intorno alla Luna, ma senza compiere un allunaggio. Una data per la seconda missione non è stata ancora fissata, ma dovrebbe essere organizzata per il 2023, stando alle notizie non ufficiali circolate finora.
La NASA dovrà nel frattempo provvedere allo sviluppo delle parti mancanti di Orion, delle nuove tute per l’equipaggio e verificare che procedano le attività di sviluppo per le missioni seguenti, che richiederanno l’impiego di un sistema di trasporto dall’orbita lunare alla Luna.
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Nel mentre si contratta la Luna
Le prime missioni saranno gestite da SpaceX con l’astronave Starship, ancora in fase di sviluppo. Invece l’azienda di Elon Musk ha di recente ricevuto un appalto per le attività lunari dalla NASA, ma il contratto è stato contestato da Blue Origin, l’azienda spaziale di Jeff Bezos, e ci sono preoccupazioni per eventuali ritardi dovuti al contenzioso legale.