È possibile deviare un asteroide? La NASA ci vuole provare

La NASA è in missione per deviare un asteroide pericoloso che si sta avvicinando sempre più alla Terra. L’impatto è previsto per il 2 ottobre 2022.

Una coppia di asteroidi si dirige verso la Terra. La Nasa è già al lavoro per evitare il peggio – MeteoWeek.com

Una coppia di asteroidi minaccia la Terra

La NASA è ufficialmente in servizio per conto di tutti noi. La missione si chiama DART (Double Asteroid Redirection Test) ed è il modo con cui l’agenzia aerospaziale americana cercherà di verificare l’impatto di un veicolo su un asteroide per capire di quanto riesca a deviarlo, evitando il suo arrivo contro la Terra.

La missione avrà inizio a fine novembre e avrà come obiettivo una coppia di asteroidi: il binario Didymos. DART si schianterà contro uno dei due (noto come Didymoon), a più di 20.000 chilometri orari il 2 ottobre 2022.

Dunque manca meno di un anno all’impatto!

C’è da preoccuparsi?

Una rappresentazione grafica di DART che devia il corpo celeste – MeteoWeek.com

La NASA considera qualsiasi oggetto vicino alla Terra come “potenzialmente pericoloso” se si trova entro 0,05 unità astronomiche (7,4 milioni di chilometri) e misura più di 140 metri di diametro.

Nel momento in cui l’asteroide colliderà con l’impattatore terrestre, la roccia spaziale sarà deviata di meno dell’1%. Può sembrare poco, ma è sufficiente per far cambiare orbita al corpo celeste. Dal momento dell’impatto si potrà misurare quanto è stato incisivo il nostro intervento.

Obiettivo della missione in 3 righe

Gli Stati Uniti, in collaborazione con l’ESA, l’agenzia europea spaziale, vogliono capire se è possibile cambiare la traiettoria di un corpo celeste, nel caso in cui uno di questi, in un futuro non troppo lontano, decidesse di virare verso il nostro pianeta.

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La NASA ci spiega DART

Una foto ESA della missione DART – MeteoWeek.com

“DART sarà la prima dimostrazione della tecnica dell’impattatore cinetico, che prevede l’invio di uno o più grandi veicoli spaziali ad alta velocità nel percorso di un asteroide nello spazio per cambiarne il movimento”.

La missione DART dunque determina l’inizio di un progetto necessario per arrivare a saperci difendere da eventuali asteroidi realmente pericolosi. La dottoressa Nancy Chabot che lavora al progetto, ha commentato dicendo che “Se mai dovesse tornare un asteroide come quello che ha spazzato via i dinosauri 66 milioni di anni fa, allora dovremo essere pronti e dovremo aver già fatto tutti i test possibili”.

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Il contributo dell’Italia

La missione DART prevede che, prima della deviazione della rotta tramite impatto, vengano lanciati dei piccoli satelliti del nostro Paese, definiti LiciaCube, che di fatto monitoreranno la rotta di Didymos e l’effetto dell’impatto.

“Nano e micro satelliti come LiciaCube permettono di testare tecnologie molto avanzate con grande rapidità e costi contenuti”, ha detto all’Ansa, Giorgio Saccoccia, presidente dell’Agenzia spaziale italiana.

“Sono piattaforme su cui stiamo investendo da tempo come ASI e su cui è possibile testare applicazioni praticamente per ogni settore e offrono opportunità importanti per tante Pmi italiane”.

Così invece ha spiegato Simone Pirrotta, Project Manager di LICIACube per ASI:

“Vedere LICIACube installato su DART è stata una grande emozione, questa missione apre nuovi orizzonti per l’ASI e per l’intero settore spaziale italiano. Difatti sarà il primo satellite italiano in assoluto ad operare nello spazio profondo e il suo sviluppo ha richiesto la formazione di un ampio team nazionale, competente e motivato, che ha lavorato a braccetto con i colleghi statunitensi ed è ora anche ben qualificato per affrontare in futuro simili sfide”.