Ottimo colpo realizzato dalla società di Elon Mask che si assicura una fornitura di nichel strepitosa per la produzione delle batterie per le sue auto elettriche
L’azione strategica che sta portando avanti Tesla non è altro che un classico sistema di accaparramento della materia prima. Questa scelta si colloca in un mercato in forte fermento che cerca di sviluppare opzioni di diversa natura. Ne sono un esempio le decisioni della Ford. Questa infatti ha stretto una collaborazione con Redwood Material e la cinese CATL optando per un tipo di decisione che punta allo sviluppo di un economia di tipo circolare.
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Diversa è invece la scelta dell’azienda leader negli Stati Uniti per la produzione di auto elettriche. Infatti ha chiuso un accordo commerciale molto vantaggioso con la Prony Resources. Si tratta di una società che ha raggiunto la ribalta grazie all’acquisto dei diritti di estrazione di Vale, la ditta brasiliana che operava nei territori della Nuova Caledonia.
Ed è proprio qui, nell’isola della Nuova Caledonia, a sud est del Pacifico, che si trova quello che può essere stimato come il giacimento più ricco di nichel. Secondo gli esperti all’interno della miniera presente nell’area ci sarebbe circa il 25% delle scorte globali di questo prezioso materiale.
La produzione di nichel ed il ruolo centrale di un materiale che rappresenta il cuore delle auto elettriche
Tesla si è proposto, in maniera vincente, come partner commerciale riuscendo quindi a portarsi a casa diversi risultati. Il primo è la sfida con gli ambientalisti locali. Uno dei motivi per il quale il polo industriale non aveva visto avanzamenti dal 2007 era stata proprio la strenua opposizione allo sfruttamento delle risorse di quest’area cosi rigogliosa.
Il secondo è quello di lanciare la Prony Resources sul mercato come protagonista principale del comparto del nichel. Una volta messo a regime il giacimento infatti questo potrebbe produrre circa 44.000 tonnellate di prodotto all’anno. Di fatto la società diventerebbe leader indiscusso per la fornitura globale.
E questo ricollega la Tesla al terzo inesorabile traguardo. Sottoscrivendo un accordo di esclusività, all’azienda di Elon Mask verrà riconosciuto un approvvigionamento annuale di 42.000 tonnellate. Ovvero la quasi totalità della produzione.
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Non deve lasciare stupiti questa azione significativa. Sopratutto alla luce del fatto che tutte le società impegnate nella transizione ecologica dei veicoli necessita di questo materiale per sviluppare le componenti delle batterie e permettere quindi di superare il sistema che sfrutta i combustibili fossili. Un proposito lodevole che tuttavia scatena una guerra tra competitor mirata a trovare la strategia migliore per produrre e commercializzare in maniera coerente e sostenibile il proprio parco macchine.