Zuckerberg risponde a tono all’ex dipendente Facebook: “Accuse illogiche. E’ stata dipinta una falsa immagine di noi”.
Il fondatore di Facebook ha replicato alle accuse sollevate dall’ex dipendente Frances Haugen in una lettera aperta ai dipendenti: “Ci preoccupiamo profondamente di questioni come la sicurezza, il benessere e la salute mentale”.
Zuckerberg ha definito “illogiche” le accuse dell’ex product manager e la risposta è stata condivisa sullo stesso social, diventando subito virale.
Frances Haugen è un data engineer e scienziato americano, product manager e informatore. Ha rivelato decine di migliaia di documenti interni di Facebook alla Securities and Exchange Commission e al Wall Street Journal nel 2021. In passato ha lavorato anche con Google, Pinterest e Yelp.
Per diverso tempo Haugen ha aiutato, nell’anonimato, il Wall Street Journal a condurre le sue inchieste sulle influenze dannose del social network. Recentemente la whistleblower è uscita allo scoperto nel corso di 60 Minutes, popolare trasmissione tv della Cbs.
Vediamo il confronto tra Zuckerberg e Haugen attraverso le loro stesse parole:
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CONFLITTO TRA SICUREZZA E PROFITTO
Frances Haugen ha pubblicato documenti che proverebbero come Facebook abbia deliberatamente continuato, per il proprio profitto, pratiche che mettono a rischio la sicurezza dei minori e destabilizzano la democrazia, indebolendola sempre di più.
L’ex dipendente ha testimoniato al Senato: “Facebook ha favorito l’odio online. Il leader sa come rendere Facebook e Instagram più sicuri, ma non vuole fare i necessari cambiamenti perché ha messo i suoi astronomici profitti davanti alla gente e ha scelto di crescere ad ogni costo“.
Nell’audizione Haugen ha criticato anche l’estrema segretezza e la carenza di trasparenza di Facebook: “Nessuno al di fuori sa quello che succede all’interno”. E non sono mancate le critiche al funzionamento dei suoi algoritmi: “Non c’è nessuno al momento che possa chiedere conto della responsabilità a Zuckerberg, tranne lui stesso, ha un controllo sproporzionato su Facebook e le sue politiche detenendo oltre il 55% delle azioni”.
L’ex manager ha inoltre sottolineato come “le ricerche interne mostrano che oltre il 6% dei bambini sono danneggiati materialmente dalla dipendenza“.
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Qui di seguito il video della testimonianza di Haugen.
ACCUSE ILLOGICHE
“È difficile per noi assistere a una rappresentazione errata del nostro lavoro e delle nostre motivazioni. Penso che molti di voi non riconoscano la falsa immagine della società che è stata dipinta. L’argomentazione che deliberatamente spingiamo per il profitto contenuti che fanno arrabbiare le persone è profondamente illogica. Facciamo soldi con le inserzioni e gli inserzionisti continuamente ci dicono che non vogliono che i loro annunci siano vicino a contenuti dannosi o furiosi. Non conosco alcuna azienda tech che vuole realizzare prodotti che rendono le persone arrabbiate o depresse. Morale, business e incentivi sui prodotti puntano tutti nella direzione opposta”.
L’amministratore ha poi continuato: “Noi abbiamo molto a cuore questioni come la sicurezza, il benessere e la salute mentale. Ed è duro vedere notizie che rappresentano in modo sbagliato il nostro lavoro ed i nostri intenti”.
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