Xiaomi si trova in una situazione di stallo poiché è stata accusata di un reato grave. Tuttavia non è la prima volta che l’azienda viene chiamata in causa per ragioni di legge, ma in questo caso pare che la motivazione sia di natura differente rispetto alle altre.
L’azienda ha sempre ricevuto delle accuse da non poco nel corso degli anni, e nonostante alcune di queste fossero totalmente denigratorie, ha sempre dimostrato di essere una società pulita e di tutto rispetto.
In particolar modo gli Stati Uniti d’America erano convinti fosse immischiata in affari loschi, ovvero che collaborasse con reparti militari segreti della Cina. Ora, invece, secondo un rapporto di Reuters, Xiaomi sarebbe in grado di attivare il controllo da remoto e la censura sui propri dispositivi.
La censura
A raccomandare ai clienti di gettare via gli smartphone cinesi e di non acquistarne altri è il Ministero della Difesa lituano, che a seguito di una analisi ha scoperto che nei dispositivi Xiaomi vi è una censura integrata. Infatti, secondo loro, sarebbe in grado di rilevare e censurare termini come “Tibet libero“, “Lunga vita all’indipendenza di Taiwan” o “Movimento per la democrazia“, ovvero delle vicende che non sono ben viste dal governo cinese a causa di motivi storico-politici avvenuti in passato.
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Stando a quanto detto dal National Cyber Security Center, la funzionalità – per il momento – sarebbe inattiva per la regione dell’Unione Europea, ma potrebbe essere attivata da remoto in qualunque momento. I primi dati al riguardo furono trovati, a quanto pare, da uno Xiaomi Mi 10T 5G. Da questi studi scattò una sorta di segnale d’allarme, ragione per la quale si è pensato di ricorrere subito ai ripari.
La risposta di Xiaomi
Xiaomi, in merito a queste dicerie, ha ovviamente risposto – seppur non subito – e non si è lasciata intimorire come al solito. Pare che abbia smentito completamente ogni teoria al riguardo, e che adesso non avrà più senso fare ipotesi cospirative e senza una base solida. Inoltre, avendo già affrontato in passato queste situazioni, non è nulla di nuovo in fondo.
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Qui è riportata la dichiarazione ufficiale dell’azienda, che si fa sentire attraverso un comunicato: “I dispositivi Xiaomi non censurano le comunicazioni da o verso i propri utenti. Xiaomi non ha mai limitato e mai limiterà o bloccherà alcun tipo di comportamento personale da parte dei propri utenti. Funzioni come quelle di ricerca, chiamata, navigazione sul web o l’uso di software di comunicazione di terze parti non sono e non saranno mai limitate. Xiaomi rispetta e protegge pienamente i diritti legali di tutti i suoi utenti, ed è conforme al Regolamento generale sulla protezione dei dati dell’Unione Europea (GDPR).“