Il mondo dell’infinitamente piccolo si mostra in tutto il suo splendore grazie agli scatti microscopici più famosi al mondo diventati vera e propria arte.
E’ una delle invenzioni più rivoluzionarie del secolo scorso che ci ha permesso di scoprire un mondo fatto di dettagli e impercettibili realtà nascoste all’occhio umano. La tecnologia ha progredito negli anni fino a raggiungere una qualità dell’immagine a dir poco sbalorditiva e una potenza di ingrandimento pari a 2 milioni di volte.
Capita poi che questi scatti immortalino qualcosa di unico e di raro, talmente affascinante da meritare l’appellativo di opera d’arte fotografica. Ed è proprio questo che troviamo al Nikon Small World, una competizione di micrografia organizzata da Nikon fin dal lontano 1975, che premia proprio i migliori scatti al microscopio elettronico.
Abbiamo la fortuna di poter visionare queste splendide fotografie e renderci conto di quanto la natura ci ha donato.
E’ come se ci facessimo piccoli piccoli e ci addentrassimo in un nuovo mondo, passando dal copro umano al regno dei vegetali e degli animali fino a giungere alla realtà materiale delle cose.
Ecco a voi le foto finaliste di quest’anno.
L’agata si presenta come una varietà fibrosa e compatta del quarzo, con una struttura zonata e visibile a occhio nudo e fa parte del gruppo dei criptocristallini in quanto quarzo calcedonio, che si può trovare in diversi colori e con differenti disegni.
Uno zaffiro sintetico che è stato contaminato durante la produzione.
La Proteina Vimentina è utilizzata come marcatore tumorale del sarcoma per identificare il mesenchima. E’ parte integrante della famiglia delle proteine dei filamenti intermedi che sono importanti componenti strutturali delle cellule eucariotiche.
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Questo è un singolo neurone sensoriale cresciuto in coltura, le centinaia di filamenti che lo circondano sono tutte le connessioni che una singola cellula può fare con le sue vicine il che mostra quanto del corpo anche solo uno di questi neuroni può potenzialmente monitorare. Partecipano all’acquisizione di stimoli, trasportando le informazioni dagli organi sensoriali al sistema nervoso centrale. Le fibre composte da assoni di questo tipo di neuroni sono chiamate afferenti.
Una mosca congelata nell’ambra da 40 milioni di anni.
Le foglie della quercia hanno una forma facile da riconoscere: sono lobate e hanno i margini tondeggianti oppure angolari. In generale sono verdi anche se in autunno, come natura vuole, diventano gialle, rosse e arancioni a seconda dell’evoluzione stagionale e del clima.
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Questi sono i villi che tappezzano le pareti del nostro intestino e ci permettono di assorbire i nutrienti del cibo. Hanno la funzione di aumentare la superficie assorbente intestinale di 30 volte e 600 volte rispettivamente, fornendo una superficie di assorbimento dei nutrienti efficiente nel lume dell’intestino.