Bill Gates ammonisce l’essere umano. Abbiamo pensato più a fare la guerra che ad aiutare i nostri simili. E adesso ne paghiamo le conseguenze.
“Se qualcosa ucciderà 10 milioni di persone nei prossimi decenni, è più probabile che sia un virus altamente contagioso, piuttosto che una guerra. Non missili ma microbi”.
Questa è stata una delle affermazioni di Bill Gates che ha colpito di più al TED Talk di marzo 2015. Un occasione di incontro con le menti più brillanti del nostro secolo, in cui si è parlato di malattie e problematiche mondiali, con particolare riferimento all’Ebola.
“Niente panico, ma dobbiamo andare avanti”
Nel 2014, il mondo ha evitato un’orribile epidemia globale di Ebola, grazie a migliaia di operatori sanitari altruisti e, francamente, grazie a molta fortuna. Con il senno di poi, sappiamo che avremmo dovuto fare meglio. È quindi arrivato il momento di mettere in pratica ogni buona idea, dalla pianificazione degli scenari, alla ricerca sui vaccini, alla formazione degli operatori sanitari.
Bill Gates non usa mezzi termini e arriva dritto al nocciolo della questione. Viviamo in un mondo possiamo esplorare pianeti lontani da noi, mandare in orbita un missile nucleare, mobilitare interi eserciti per una missione, ma non siamo ancora in grado di difenderci da molte malattie che persistono e affliggono l’essere umano.
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Abbiamo scampato l’epidemia mondiale di Ebola per 3 semplici motivi:
- Molti operatori sanitari sono stati eroici. Hanno trovato le persone e prevenuto il propagarsi di ulteriori infezioni.
- L’Ebola non si diffonde per via aerea e nel tempo in cui diventa contagiosa, la maggior parte dei malati è costretta a letto.
- Non è arrivata nelle aree urbane. Abbiamo avuto solo fortuna.
Cosa serve per difenderci in futuro?
Bill ha messo in chiaro con dei punti essenziali ciò che serve al mondo per evitare una nuova epidemia mondiale:
- Sistemi sanitari efficienti nei paesi poveri, dove le donne possano partorire in sicurezza e i bambini siano tutti vaccinati.
- Un corpo medico di riserva. Gente formata, con le giuste competenze e che sia pronta a partire a qualunque costo.
- Un affiancamento dei militari al personale medico, sfruttando l’abilità dell’esercito di muoversi velocemente nella gestione logistica e nella messa in sicurezza delle aree.
- Test e simulazioni sui germi per vedere dove sono le lacune. L’ultima simulazione risale al 2001 e i risultati sono stati sconcertanti.
- Più ricerca e sviluppo nell’area dei vaccini e della diagnostica. Alcune scoperte, come i virus adeno-associati, potrebbero essere utili.
- Ridurre le disuguaglianze in termini di salute globale.
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Il costo è inferiore al danno
Nel corso del confronto, Bill non ha fatto alcuna menzione sui costi e su un potenziale budget per la realizzazione del piano. Ciononostante ha sottolineato come il non agire sarà sicuramente più doloroso dei soldi che dovremo spendere. La stessa Banca Mondiale ha stimato che una nuova epidemia di influenza mondiale, porterebbe ad una drastica riduzione della ricchezza globale di più di 3 trilioni di dollari.
Ebola ci insegna
“Di fatto”, dice Bill Gates, c’è una cosa positiva dell’epidemia di Ebola che può servire come avvertimento, da campanello d’allarme per prepararci. Se iniziamo adesso, potremo essere pronti per la prossima epidemia.