Un sito alquanto strano è apparso recentemente dal nulla, e pare che abbia attirato l’attenzione di molti per via dell’idea di fondo che lo ha reso tanto utilizzato.
Appare più che evidente che, ancora, non avevamo visto tutto quello che poteva offrirci il web. Chi avrebbe mai detto che avremmo dovuto assistere alla nascita di un sito del genere? Davvero assurdo, specialmente per le critiche che sono state rivolte – giustamente – nei suoi confronti.
Ma non solo: un dettaglio bizzarro è che anche alcuni utenti sembra che usino questo servizio, come se fosse essenziale e soprattutto divertente farlo. Sulla base di quanto detto, vediamo che cosa ha di speciale.
IL MIT, acronimo di Technology Review, ha parlato di un sito web in grado di rendere una pornostar una persona semplicemente caricando un’immagine del suo volto. Per farlo utilizza delle tecniche di deepfake, basate sull’IA (Intelligenza Artificiale), che sovrappongono le foto tramite un comando di apprendimento automatico.
In questo modo, è possibile realizzare video per dare vita a falsi filmati o foto fake, a scopo di revenge porn il più delle volte, oppure per crearne semplicemente di amatoriali. È chiaramente un problema che non può essere sottovalutato, specie se ha con se dei meccanismi del genere.
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Tra l’altro questo modus operandi è letteralmente alla portata di chiunque poiché molto facile da utilizzare. Non servono competenze di alcun tipo per caricare una immagine, inoltre, nel sito, pare che sia presente anche un pulsante in grado di inviare ad una serie di contatti scelti da noi il video o l’immagine realizzata.
MIT spiega che questi siti sono pericolosi poiché violano le barriere etiche delle
persone, ma a preoccupare è anche il picco di utenza che sembra crescere di volta in volta. L’azienda Sensity AI, specializzata nel settore dell’intelligenza artificiale, ha affermato che il 95% dei video deepfake presenti online siano realizzati senza il consenso dei soggetti.
Possono essere creati attraverso GAN, cioè Generative Adversatial Network, che sono formati da due reti neurali una contro l’altra. Queste vengono “addestrate” con immagini reali fino a quando una delle due non genera le foto, mentre l’altra attesta che siano vere. Da questo ciclo continuo si apprende sia la tecnica su come migliorare le proprie prestazioni, che dai risultati che ottiene in base alle ricerche effettuate.
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I primi video deepfake sembravano piuttosto brutti e finti, ma a causa della progressione di queste tipologie di siti il livello di perfezione è aumentato di moltissimo nel corso di pochi anni. Basti pensare al 2019 in cui circolava un falso video di Mark Zuckerberg, dove si esprimeva in merito ad un discorso sulla privacy.
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