Si sa che la Federal Aviation Administration (FAA), l’ente governativo che opera sotto l’egida del Dipartimento dei trasporti degli Stati Uniti, è sempre molto vigile per quanto riguarda tutte le deviazioni e le anomalie che vengono registrati dai sistemi di volo.
Non per niente la sua missione è quella di garantire non solo ai cittadini statunitensi ma al sistema globale, un flusso aerospaziale che risulti il più sicuro mai realizzabile. Pertanto non stupisce che all’interno del suo radar vigile sia finito il volo inaugurale della flotta di Branson effettuato l’11 luglio.
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Nonostante la Virgin Galactic abbia dichiarato che tutto fosse filato liscio, non è stato esattamente cosi, secondo quanto dichiarato da FAA che ha aperto un l’indagine preliminare. Questo per comprendere in dettaglio la natura dell’incidente verificatosi. Questa azione ha causato quindi uno stop per tutte le future attività della flotta sub spaziale. Sempre in attesa di una risoluzione essa dovrà inevitabilmente restare a terra.
L’indicente dello spazioplano SpaceshipTwo “VSS Unity” è cosi ricostruito. Durante la fase di volo nella cabina di pilotaggio si sarebbe accesa una spia rossa. L’anomalia si è verificata quando ancora la navicella non era arrivata alla quota massima desiderata e il razzo propulsivo acceso.
L’indagine e le complesse interconnessioni del programma con Virtute, la missione italiana
In casi come questi la soluzione corretta sarebbe stata quella di abortire il volo e tornare allo spazioporto. Tuttavia i piloti hanno optato per una soluzione alternativa che prevedere quella del monitoraggio costante della traiettoria. La scelta ha comportato u’anomalia sul piano di volo che tradotta corrisponderebbe ad una deviazione.
Nonostante si tratti di una distanza trascurabile e di un tempo relativamente breve pari a poco meno di due minuti, di per se avrebbe potuto causare una collisione con altri velivoli presenti nella stessa area.
Da parte della Virgin, le motivazioni legate alla deviazione sarebbero sono da imputare ai venti forti in alta quota. Queste ragioni sono tutte da valutare e non sciolgono i dubbi sulla sicurezza del mezzo.
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L’incidente va a toccare anche i progetti del governo italiano. Era stato dichiarato da pochi giorni l’avvio della missione denominata Virtute e firmata dall’aeronautica militare con scopi di natura scientifica.
Il Volo Italiano per la ricerca e la tecnologia suborbitale (VIRTUTE) richiama all’eco dantesco del canto Canto XXVI che cita “Fatti non foste a viver come bruti ma per seguire VIRTUTE e canoscenza“. Una premessa letterale ed altisonante. Essa presenta una missione che si pone l’obiettivo di sperimentare e ricercare nuove tecnologie in un ambiente diverso da quello terrestre.
In attesa che ci siano nuovi chiarimenti sulla vicenda, e l’FAA dipani la matassa, il governo italiano e il parco mezzi Virgin restano a terra.