Un nuovo progetto, iniziato da dei ragazzi giovanissimi, ha portato alla luce una creazione fenomenale. Nessuno ci avrebbe creduto se qualcuno lo avesse detto qualche anno fa, ma adesso è realtà.
Attraverso una semplice, ma molto efficace, stampante 3D, è stato possibile
riprodurre un uovo. Da questo, incredibilmente, è nato un pulcino. Sembra davvero la storia di un film, ma a conti fatti è successo e pare difficile da credere.
Potrebbe sembrare una vicenda da Jurassic Park, anche se in questo caso non è stato creato un T-Rex, ovviamente. È una sperimentazione compiuta da dei ragazzi e che è riuscita a portare alla luce qualcosa di pazzesco.
Gli scienziati di questo esperimento
I “genitori” sono Filippo Giordano, dalla tenera età di 19 anni, e i suoi tre amici con cui ha fondato l’associazione InGen. Lo scopo è quello di salvaguardare le specie di animali in via di estinzione, ma anche di riportare in vita quelle già scomparse. I giovani si stanno preoccupando di brevettare la procedura con cui hanno svolto questa nascita, seppur i passaggi non vengano descritti alla perfezione.
Il pulcino ha cominciato a picchiare il becco sul guscio, fino a romperlo. Successivamente Eva, l’esemplare di Gallus gallus, è uscito con successo, ed è diventato ufficialmente il primo essere vivente sviluppato in un uovo artificiale costruito tramite una stampante 3D. E nonostante fosse nato prematuramente il 22 agosto, sta crescendo in modo regolare e in fretta nel loro laboratorio.
I processi per riuscire nell’intento
Le sperimentazioni sono avvenute usufruendo delle incubatrici della Borotto, l’azienda leader nel campo dell’incubazione artificiale. Filippo Giordano, in merito allo sviluppo del pulcino, dichiara: “Eva è nato a Bassano grazie ai due laboratori della nostra associazione. Quello biotecnologico, gestito da me assieme a Eleonora Demartis, e quello di stampa tridimensionale, gestito invece da Davide Scotton e da Giacomo Cecchin. Eva si è sviluppato in una “CGA”, acronimo di Capsula Germinale Artificiale, che funge da vero e proprio uovo artificiale dove vengono incapsulati embrioni di specie ovipare fino alla nascita degli esemplari. Questo “uovo artificiale” viene stampato con un materiale che emula l’uovo naturale ed è anche biodegradabile, quindi ecosostenibile“. Informazioni davvero interessanti e che spiegano in che modo ha potuto compiere l’impossibile.
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Continua il suo discorso, affermando: “Abbiamo pensato di scegliere il nome biblico della prima donna per sottolineare come Eva sia la prima creatura a essere nata da un uovo artificiale. Abbiamo prelevato le cellule fecondate dalle uova e le abbiamo incapsulate nelle incubatrici a 37,7 gradi e al 45% di umidità, dove lo sviluppo è arrivato fino alla “schiusa”. Eva verrà adesso monitorato fino al suo primo mese di vita e poi, assieme a esemplari della sua età, andrà in un pollaio dove vivrà serenamente e dove potremo vedere e analizzare la sua produzione di uova e la sua fertilità“. Con queste parole, sembra che voglia davvero rivoluzionare il concetto di vita e di creazione.
Aspettative per il futuro
InGen ha dato il via alle sperimentazioni circa un anno fa, riuscendo ad ottenere un uovo di gallina inizialmente in un bicchiere di plastica, costruito successivamente con la stampante 3D. Da qui in poi l’embrione di pulcino si è sviluppato, fino a quando, il piccolo cuore, non ha cominciato a battere.
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L’associazione continua a fare passi da gigante, e non possiamo che congratularci con lei per quello che sta facendo. Chissà se, in futuro, saranno in grado di ricreare anche animali più grandi, senza limitarsi soltanto a quelli piccoli. Per il momento limitiamoci ad attendere nuove notizie.