Whatsapp torna indietro sui suoi passi, più precisamente sulle condizioni di servizio: l’accettazione delle condizioni per la privacy da obbligatoria passa a facoltativa. Scopriamo perchè.
Attenzione, attenzione, attenzione, allarme Whatsapp. Il passo indietro fatto dall’applicazione di messaggistica ha del clamoroso e fa quasi ridere: i tanto criticati termini del servizio e l’informativa sulla privacy preannunciati a inizio anno ed entrati in vigore a maggio dopo innumerevoli articoli, cambi di rotta, una volta si l’altra no, improvvisamente si trasformano da obbligatori a opzionali. Assurdo. In pratica, a breve si potrà decidere liberamente se accettarli o meno, in barba agli obblighi posti dallo stesso Whatsapp a inizio anno, con tanto di minacce se non li si accettava.
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L’aggiornamento delle condizioni di utilizzo era stato annunciato per febbraio 2021 dopo alcuni cambi di direttiva iniziali. Ma poi, l’azienda aveva deciso di prorogare i termini fino a maggiori ricordate?, dopo alcuni reclami relativi all’obbligo di dover accettare per forza questo aggiornamento, con la conseguenza di chiusura dopo 120 giorni del proprio account, quando sugli smartphone in cui è installata l’app, al momento dell’apertura compariva una finestra di pop-up con la quale si invitavano i clienti all’accettazione. Inevitabile che, pur di usare WhatsApp serenamente, la maggior parte degli utenti abbia accettato le novità, non trovandosi magari d’accordo con il tutto ma non volendo rinunciare alla comodità di poter messaggiare serenamente. In pochi hanno mostrato qualche tentennamento, dovuto soprattutto alla paura che con le nuove condizioni di utilizzo venisse meno la privacy garantita dalla crittografia end-to-end delle chat di WhatsApp, migrando così su altre piattaforme come Signal o Telegram.
Sul fonte privacy tuttavia, l’azienda ha sempre fornito tutte le rassicurazioni del caso. Nessuno è mai stato autorizzato da WhatsApp a leggere le conversazioni e condividere le informazioni all’esterno. Quindi la credenza del “qualcuno sta leggendo le nostre chat” era un semplice mito, anche grazie alla crittografia-end-to- end. Circolava voce che chi non avesse accettato avrebbe subito un oscuramento dell’applicazione ma, in realtà, l’unico disservizio subito era quello di un avviso che ricordava l’accettazione delle nuove condizioni, di continuo in continuo. Nessuno, per quel che ne sappiamo noi, si è trovato con l’account bloccato.
Ora, con la marcia indietro effettuata da WhatsApp, l’avviso non dovrebbe comparire mai più nemmeno negli account che non accettano il servizio, a patto che siano privati e non di tipo business, i quali saranno invece tenuti all’accettazione per la fruizione e, in caso di negazione, rimarrebbero senza account.
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Il primo passo indietro era stato fatto dalla controllante Facebook a inizio giugno, quando erano state tolte le limitazioni per chi non accettava le nuove norme. E ora WhatsApp annuncerà che sarà possibile accedere a tutti i servizi della piattaforma senza alcuna limitazione, anche se non si accettano i nuovi termini di servizio e l’informativa sulla privacy. In altre parole, aderire sarà puramente opzionale, a discrezione dell’utente. Dopo tutto il macello? Sì. Le novità non sono ancora state diffuse e potrebbero passare alcune settimane prima che WhatsApp effettui il cambiamento. Ricordiamo che rimarrà la direttiva sulla privacy solo sui profili business, che stanno tenuti ad accettarla, pena annullamento dell’account.
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