Fondazione Vodafone e Airc insieme contro il cancro: App DreamLab per cellulari usa potenza calcolo quando si dorme.
Basta uno smartphone per aiutare la ricerca contro i tumori.
Tramite l’app gratuita DreamLab, ideata e sviluppata da Fondazione Vodafone, è possibile donare la potenza di calcolo del proprio dispositivo per contribuire alla ricerca in campo medico, semplicemente dormendo e lasciando in carica il telefonino.
L’obiettivo? riuscire a individuare le cellule maggiormente responsabili dei diversi tipi di tumori.
Si tratta di un nuovo progetto di citizen science che segue “Genoma in 3D“, condotto con il sostegno di Airc presso Ifom.
Il progetto si unisce anche a quello lanciato lo scorso anno dalla Fondazione Vodafone con l’Imperial College di Londra per combattere il coronavirus.
Il nuovo progetto di ricerca di Airc – dal titolo L’esploratore delle cellule tumorali – mira a individuare le cellule più responsabili dei diversi tipi di tumori: ogni cellula viene schedata e di ciascuna viene tracciato un identikit per individuare le più pericolose e poi colpirle.
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In cosa consiste il progetto di DreamLab
Ogni utente può dare il proprio contributo alla ricerca, tramite il proprio smartphone. DreamLab, infatti, sfrutta la potenza dei telefonini di ultima generazione per accelerare gli studi. Quando il dispositivo è inutilizzato e collegato alla rete elettrica scarica dal cloud piccoli pacchetti di ricerca che richiedono calcoli e invia i risultati al team al lavoro al progetto.
L’obiettivo del nuovo studio “è la caratterizzazione dell’ecosistema tumorale e delle relazioni tra sistema immunitario e cellule tumorali.”
Il calcolo distribuito riduce infatti drasticamente il tempo necessario per l’analisi di grandi quantità di dati. In questo progetto si prevede di usare in totale circa 2.400.000 ore di calcolo sui cellulari: se con un computer con un processore a “otto core”, attivo 24 ore su 24, sarebbero necessari circa 12.500 giorni, con una rete di soli 1.000 smartphone, attivati per sole sei ore a notte, il tempo necessario si riduce di circa 30 volte.
“Per velocizzare i tempi occorre un’elevata potenza di calcolo, quindi il contributo di tutti i “dreamers”. Il traffico di dati che ogni utente potrà donare aiuterà a caratterizzare ogni singola cellula, trasformando lo smartphone in un potente strumento per contribuire a tracciare gli identikit e incrementare la conoscenza sul funzionamento dei tumori, per individuare cure efficaci“, ha spiegato Massimiliano Pagani, responsabile laboratorio di Oncologia Molecolare e Immunologia dell’istituto Ifom di Milano.
“A partire dal lancio in Italia, DreamLab ha avuto una diffusione straordinaria. Sono 1,4 milioni i dreamers nel mondo, un quarto è italiano“, ha concluso Adriana Versino, consigliere delegato di Fondazione Vodafone Italia.
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“Ognuno di loro sta dando un contributo concreto alla ricerca, a testimonianza di quanto le nuove tecnologie possano essere uno strumento prezioso per l’innovazione sociale e per il miglioramento della vita delle persone. Possiamo fare ancora di più, ed è per questo che oggi siamo felici e onorati di lanciare un nuovo progetto di ricerca con AIRC. Un progetto ambizioso, quanto necessario, che tutti possiamo sostenere ‘semplicemente dormendo’”.