Wang Xiaojing, presidente della China Academy of Launch Vehicle Technology, ha affermato durante una recente conferenza che la Cina è pronta a colonizzare Marte entro i prossimi vent’anni. E’ già stato messo a punto un piano articolato per portare a termine questo obiettivo, tuttavia non mancano alcuni dubbi
Il 2021 resterà nella storia per essere l’anno in cui l’umanità è riuscita a controllare, per la prima volta, un drone-elicottero in un altro pianeta: stiamo parlando ovviamente di Ingenuity, parte dell’equipaggio del rover Perseverance nell’ambito della missione Marso 2020.
Si tratta di un evento a dir poco storico, che inaugura contestualmente l’avvio di una nuova fase di esplorazione di Marte. Il Pianeta Rosso, secondo le stime, un tempo potrebbe essere stato molto simile alla Terra data la presenza accertata di grandi laghi e fiumi antichi. In tal senso, sulla sua superficie potrebbe esserci stata la vita, o potrebbe addirittura esserci ancora seppur in forma microbica: la missione Mars 2020 punta proprio a indagare su questo.
Fino ad oggi la comunità scientifica è riuscita ad esplorare Marte soltanto tramite rover oppure strumenti in orbita. Come già paventato da Elon Musk, però, il prossimo step potrebbe essere l’approdo dell’uomo sul Pianeta Rosso e in tal senso la Cina si sarebbe già portata avanti nella pianificazione di questa impresa.
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Di recente la Cina ha seguito gli Stati Uniti nella “corsa” alle nuove scoperte su Marte tramite il lancio di un rover proprio, Zhurong, che inaugura una nuova epoca per la Repubblica Popolare Cinese dal punto di vista scientifico e tecnologico.
La Cina, però, non ha intenzione di fermarsi qui e in tal senso sono arrivate importanti dichiarazioni da parte di Wang Xiaojing, presidente della China Academy of Launch Vehicle Technology, durante una recente conferenza.
Xiaojing ha affermato che la Cina vuole portare l’uomo su Marte, “colonizzandolo” tramite un complesso progetto per gradi. In primo luogo sarebbe previsto l’invio di robot sul pianeta per creare le condizioni ideali per la vita mediante la produzione di ossigeno e l’estrazione di acqua dal sottosuolo. L’obiettivo in tal senso è la creazione di una base, una piattaforma o comunque una struttura in grado di mantenere al sicuro gli astronauti.
Il secondo, cruciale step sarebbe appunto l’invio di equipaggio umano, che richiederebbe di sfruttare la propulsione nucleare elettrica e di considerare però tutti i rischi annessi, come la sostenibilità ambientale e anche la pericolosità.
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In tutto questo, le tempistiche prospettate dalla Cina e da Xiaojing sono alquanto ottimistiche. Secondo il gigante asiatico il 2030 potrebbe essere l’anno adeguato per dar via alle missioni robotiche; il 2040, invece, potrebbe essere il periodo cruciale per l’invio di un equipaggio umano. In tutto questo vanno considerate molteplici incognite, come lo sviluppo di possibili nuove tecnologie in grado di accorciare i tempi, un’idea assolutamente da non escludere.
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