Marco Peroni, ingegnere civile italiano di Faenza, ha studiato un progetto per far vivere l’essere umano su Marte, nell’ambito di ipotetiche missioni future. Il progetto in questione include una sorta di cupola in vetro e acciaio, in grado di deflettere le radiazioni cosmiche, una delle principali problematiche che dovrebbero affrontare gli astronauti sulla superficie del Pianeta Rosso
Ci stiamo addentrando sempre di più in una nuova era per le esplorazioni spaziali. Le ultime due missioni inviate su Marte, in particolare tramite i rover Persevernace e Zhurong, hanno delineato quella che sarà la futura sfida per le agenzie spaziali: studiare la possibilità dell’esistenza di vita, in forma microbica o più complessa, su altri pianeti e anche l’eventuale abitabilità dei corpi celesti analizzati.
In particolare Marte è il pianeta verso cui si sta focalizzando l’attenzione del mondo intero, dato che alcune ricerche ne suggeriscono la natura di perfetto candidato per ospitare forme di vita primordiali. Il Pianeta Rosso, infatti, in passato possedeva sulla propria superficie grandi fiumi e laghi, raccolti all’interno di crateri da impatto e altre conformazioni ancora oggi visibili, e queste aree verosimilmente hanno rappresentato l’habitat perfetto per la nascita di forme di vita microbica.
La prospettiva dell’uomo su Marte è una delle teorie più affascinanti e anche più ricorrenti nel mondo scientifico. Elon Musk, ad esempio, è convinto di poter realizzare questo ambizioso progetto in pochi anni, non senza qualche rischio. Un ingegnere italiano sta studiando però proprio questo: la realizzazione di una struttura che permetta all’uomo di vivere sul Pianeta Rosso.
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Marco Peroni è un ingegnere civile di Faenza e, come da lui stesso affermato, è un amante delle sfide. Per questo motivo sta studiando ad un grande progetto: una struttura in grado di far vivere l’essere umano su Marte.
La soluzione da lui trovata consiste in una grande cupola, del diametro di 100 metri, composta in vetro e acciaio e percorsa da una corrente ad altissimo voltaggio. In questo modo si realizzerebbe un campo magnetico artificiale in grado di deflettere le potenti radiazioni cosmiche, che rappresentano uno degli enormi problemi da affrontare per gli astronauti.
In merito al progetto, Peroni ha così dichiarato a Italian Tech: “Sugli elementi di metallo della struttura, lungo i meridiani di una sfera ideale, sono presenti cavi elettrici superconduttori disposti a forma di toroide che, una volta alimentati, generano un campo magnetico. Questo all’esterno deflette le radiazioni, ma all’interno risulta nullo, evitando rischi per la salute degli essere umani”.
In questo modo, si eviterebbe una soluzione già progettata in precedenza, ovverosia una sorta di base sotterranea che, a detta di Peroni, introdurrebbe gravi problematiche psicologiche negli astronauti, soprattutto considerando il lungo viaggio di circa 9 mesi richiesto per arrivare su Marte.
Non si tratta del primo progetto in assoluto elaborato da Peroni, dato che in precedenza ha studiato anche la fattibilità della vita umana sulla Luna tramite la costruzione di una struttura simile. Tale struttura si chiama Solenoid Moon Base e sfrutta la stessa tecnica sopra illustrata.
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Nei suoi studi, Peroni si è confrontato con alcune istituzioni scientifiche importanti: su tutte l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare di Bari, la quale ha validato il suo sistema basato sul campo magnetico deflettente, e il professor Genta del Politecnico di Torino.
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