I celebri nomi di Elon Musk e quello della sua principale società, Tesla, sono stati sfruttati a fine di spam per una campagna di truffa sul Bitcoin. In particolare la truffa viene messa in atto tramite l’invio di due email, che invitano ad inoltrare piccole somme di criptovalute con la promessa di ricevere in cambio una enorme somma. A diffondere le informazioni sulla truffa è la società Bitdefender
Negli ultimi periodi, il celebre nome di Elon Musk è stato associato innumerevoli volte alla tematica degli investimenti in criptovalute, monete virtuali che stanno vivendo un periodo di grande fama. Musk, a dire il vero, si è sempre schierato in favore di una criptovaluta in particolare, il Dogecoin, su cui sta puntando davvero forte anche a livello comunicativo: i suoi follower su Twitter ne sapranno senz’altro qualcosa.
In generale comunque la tematica degli investimenti di questo tipo è a dir poco scottante, e sempre più persone stanno mostrando interesse verso questo settore finanziario. E proprio per tale motivo, gli hacker negli ultimi mesi hanno ben pensato di muoversi su questo trend, perpetrando diverse truffe con promesse di enormi cifre. Gli stessi nomi di Elon Musk e della sua società Tesla sono stati sfruttati per una campagna di spam/truffa sul Bitcoin.
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Elon Musk e Tesla: nomi sfruttati per campagna di spam, attenzione alle email
La società di sicurezza informatica Bitdefender, già nota per aver smascherato molteplici truffe e tentativi di phishing in passato, porta alla luce una nuova truffa che sta circolando in queste ore. In particolare, gli hacker stanno sfruttando il nome di Elon Musk e della sua società Tesla per tentare una truffa basata sul Bitcoin.
Partiamo da un presupposto molto importante: un singolo Bitcoin, principale criptovaluta per importanza finanziaria e mediatica al momento, possiede un valore attuale di oltre 32.800 euro, una cifra davvero enorme. Ebbene, le truffe che sfruttano il nome di Musk e Tesla promettono un ritorno di investimento eccellente a fronte di una minima spesa in Bitcoin. Entrambe le campagne di spam sono perpetrate tramite email.
La prima campagna di spam, ossia quella che sfrutta il nome di Musk, promette alla vittima 5000 dollari in Bitcoin: nella mail in questione è contenuto un PDF che illustra tutti i passaggi da seguire al fine di ricevere l’enorme somma, ovviamente cadendo nella truffa. La seconda campagna, che sfrutta invece il nome di Tesla, promette una cifra ridicola già soltanto a primo impatto: 750 milioni di dollari in Bitcoin “in regalo” dalla casa automobilistica, con le informazioni necessarie per ricevere l’incredibile somma: tra queste è richiesto di inviare una piccola somma di “investimento” per ricevere in cambio la pioggia di denaro.
La provenienza delle email di frode
Le due truffe, piuttosto palesi nella loro natura, sono inoltrate in alcuni territori in particolare. Bitdefender rende noto quali sono i cittadini che potenzialmente potrebbero ricevere queste email di truffa: per quanto riguarda la prima campagna di spam, il 79,72% sembrano essere inviate dalla Germania e prendono di mira gli utenti di Europa e Nord America. L’11% delle email invece ha raggiunto gli utenti nel Regno Unito, il 79,26% in Svezia e il 9,22% negli Stati Uniti.
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Passando alla seconda campagna di spam, il 16,73% delle email di spam proviene dal Brasile, il 14,15% in Russia, il 6,32% in Indonesia, il 4,91% in Turchia, il 4,56% in Ucraina, il 4,44% in Spagna, il 3,68% negli Stati Uniti, il 3,63% in Italia, il 2,16% in India, il 2,11% in Romania e l’1,93% in Olanda.
Fonte: ANSA