Secondo alcune indiscrezioni, Huawei avrebbe stilato un piano che prevede il lancio in orbita di 10.000 satelliti nei prossimi anni, per connettere il mondo in 6G. Un chiaro segno di sfida nei confronti di Starlink e Amazon
Dopo Amazon – con il suo Project Kuiper – anche Huawei si prepara a lanciare la propria sfida a Starlink. Infatti, secondo alcune indiscrezioni giunte da fonti interne all’azienda, nei prossimi anni il dominio della costellazione satellitare di SpaceX (che oggi conta oltre 1.300 unità attive in orbita) potrebbe venire messo in discussione non solo dalla ricchissima società di Jeff Bezos, ma anche dal colosso tecnologico cinese con sede a Shenzhen.
In base ai piani di Huawei, lo spazio potrebbe arricchirsi di ben 10.000 satelliti, al fine di connettere il mondo intero con la tecnologia 6G, ad altissima velocità. Il lancio dei primi due satelliti sperimentali potrebbe avvenire già nel luglio di quest’anno, grazie al supporto di China Aerospace e China Mobile. Se sarà così, i risultati dei test verranno mostrati alla Huawei Developers Conference, che si terrà a settembre. Una strategia ambiziosa ma in linea con il “modus operandi” di Huawei: l’azienda ha infatti lavorato attivamente allo sviluppo del 5G e sta già pensando al suo “successore”, che sarà di gran lunga più veloce e utilizzerà reti satellitari per la trasmissione del segnale. Il costo stimato del piano che prevede il lancio in orbita di 10.000 satelliti nei prossimi anni è di oltre 10 miliardi di dollari.
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Al momento, in questo “scontro tra titani” Amazon sembra essere il più indietro: la costellazione Kuiper sarà composta da circa 3.500 satelliti, contro i 10.000 previsti da Huawei e i 12.000 di Starlink. Quest’ultima, tuttavia, è nata con l’intenzione di offrire una soluzione di connettività che possa sostituire il 5G fixed wireless, portando Internet in ogni parte del mondo senza antenne che ritrasmettono il segnale. Huawei, invece, vuole fare di più: connettere tutto il mondo come già sta facendo Starlink, ma con una velocità maggiore e utilizzando lo standard del futuro. Il 6G ci permetterà infatti di dialogare con l’infrastruttura di rete con una rapidità 50 volte maggiore rispetto al 5G (almeno 30 Gbit al secondo).
Con questo progetto, Huawei vuole sicuramente provare a rialzarsi dopo essere stata messa in ginocchio in uno dei suoi migliori comparti, ovvero quello degli smartphone. Nel primo trimestre 2021 l’azienda di Shenzhen è infatti uscita dai “big” del suddetto mercato, al culmine di un calo iniziato già lo scorso anno in seguito alla pandemia e alle ormai note sanzioni statunitensi, comminategli dall’ex presidente Donald Trump e confermate dal neoentrato alla Casa Bianca Joe Biden.
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Huawei ha quindi deciso di dare un segnale importante, puntando su un altro settore e manifestando l’intenzione di avere a regime il 6G già nel 2030. Ora, a tal fine, deve “soltanto” accelerare i tempi e iniziare a popolare il cielo con i suoi satelliti: un’impresa difficile e costosa, contro due colossi che risponderanno colpo su colpo.
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