Un progetto tutto italiano quello dello spazzolino da denti che può dirci se abbiamo contratto il Covid-19.
Uno spazzolino da denti tutto italiano che funge da tampone? Sì, è la verità!
L’idea innovativa è stata sviluppata in un primo momento come forma di prevenzione per il diabete di tipo due, ma i campi di applicazione possono essere tantissimi, a partire da quello più attuale: la ricerca del Covid e la prevenzione alla diffusione del contagio.
Sembra quasi fantascienza, invece è il futuro. Anche comodo, se si pensano alle code per effettuare i tamponi. E al fastidio al naso post-tampone.
Protagoniste della scoperta, sono due aziende di Trezzano sul Naviglio, in Lombardia, che hanno fatto della ricerca e dell’innovazione una bandiera: Aicube, startup orientata alla prevenzione e “alla medicina predittiva tramite algoritmi di machine learning“, come spiegano dal gruppo, e Atlas Advanced Technologies, società italiana specializzata nella progettazione e sviluppo di prodotti tecnologici e con il compito di sviluppare tutta la parte elettronica e di software del progetto.
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Ci troviamo davanti ad uno spazzolino elettrico, il classico che usiamo per lavarci i denti.
Passandolo allo stesso modo in bocca, questo dispositivo (dal nome Doc.D) cattura micro particelle, materiale nel nostro corpo che contiene informazioni importantissime.
Lo spazzolino “aumentato” è in grado di misurare i biomarcatori nella saliva.
L’obiettivo è incrementare il livello di prevenzione e fare diagnosi precoce su malattie che “se diagnosticate in tempo possono essere curate, o comunque ridurne le complicanze associate”, spiegano dal gruppo e aggiungono: “La prevenzione secondaria può essere implementata raccogliendo i valori di specifici biomarcatori con frequenza giornaliera o settimanale, per avere dati statisticamente significativi”.
Il tutto associato ad una bella pulizia dentale, che non fa mai male.
Lo spazzolino raccoglie il campione di saliva con modalità non invasive.
Il materiale viene poi spostato in un’altra parte del dispositivo che misura il valore del biomarcatore di riferimento (come il glucosio per il diabete, o i marcatori per indagare la presenza di Covid).
Ed ecco che così possiamo scoprire subito se siamo stati contagiati dal virus o no.
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Per Atlas è sceso in campo un team guidato da Valerio Grassi, di Trezzano, fisico rinomato nel mondo della ricerca accademica e con esperienza anche al Cern di Ginevra.
Valerio Grassi è stato anche docente del corso di Strumentazione Elettronica per la Scuola di Specializzazione in Fisica Sanitaria all’Università degli Studi di Milano.
Il progetto ha già suscitato interesse, anche negli Stati Uniti e in diverse società farmaceutiche italiane interessate allo sviluppo dell’idea e ai campi di applicazione.
Vista soprattutto la tempistica, non c’è da stupirsi che le aziende ricerchino metodi sempre più innovativi per verificare il contagio.
La realizzazione dello spazzolino intelligente è stata finanziata grazie a una massiccia campagna di crowdfunding, partita nel 2019, che è riuscita a ottenere circa 300mila euro a cui si sono aggiunti altri fondi, per un totale di oltre un milione di euro in meno di due anni, messi a disposizione per lo sviluppo dell’idea innovativa.
“I prossimi passi” spiegano dai gruppi “sono il completamento dei diversi work package, il perfezionamento della fase di clinical trial, fino al prodotto finito e il lancio sul mercato prima italiano, poi europeo e statunitense”.
Vi ricordiamo, tuttavia, di tenere sempre igienizzato il vostro spazzolino.
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Tenere pulito lo spazzolino da denti è importante tanto quanto lavarsi i denti e come spiegano gli esperti al sito Insider, la prima cosa da fare è assicurarsi che le mani siano pulite: essendo infatti il veicolo di trasmissione di germi e virus (come si è visto con il Coronavirus), lavarle con acqua e sapone per almeno 20 secondi prima di toccare lo spazzolino e dopo averlo usato sui denti aiuterà ad evitare la diffusione dei batteri da e verso le setole.
Sciacquare lo spazzolino e riporlo nel modo corretto
Dopo ogni utilizzo, è opportuno risciacquare accuratamente lo spazzolino da denti sotto l’acqua del rubinetto, così da rimuovere ogni eventuale particella di cibo, dentifricio e residuo di placca.
A quel punto lo si ripone in posizione verticale e lo si lascia asciugare all’aria aperta (l’ossigeno ucciderà infatti la maggior parte dei batteri che vivono sullo spazzolino), evitando invece di riporlo in contenitori o armadietti chiusi, perché l’umidità è terreno fertile per la diffusione dei germi.
E sarebbe meglio anche non conservare più spazzolini insieme nello stesso supporto, perché il contatto fra le setole può agevolare la diffusione dei batteri.
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